Home Nazionale Confeuro, una conferenza nazionale per rilanciare l’agricoltura

Confeuro, una conferenza nazionale per rilanciare l’agricoltura

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Roma, 25 gen. (Labitalia) – “Una conferenza nazionale dell’agricoltura in cui cercheremo di ridare al settore primario il protagonismo che merita; nonché di dibattere di alcune proposte per rilanciare il comparto agroalimentare italiano”. Così Rocco Tiso, presidente nazionale di Confeuro, annuncia l’iniziativa che si terrà mercoledì 27, a Roma, presso l’Holiday Inn, in viale Castello della Magliana 65, sul tema ‘Nessuno tocchi le radici”.
“In questi anni – continua Tiso – i diversi governi hanno palesato spesso arroganza e incompetenza, ma soprattutto hanno tolto ogni spazio al dialogo fino a trasformare l’agricoltura in un terreno di lottizzazione politica e di scambio di interessi. Il primario e i suoi operatori sono decisamente stanchi di essere bistrattati e presi in giro e pretendono che il governo e il ministero di riferimento (in qualunque modo si scelga di chiamarlo) inizino a discutere delle ‘zone franche’ per esentare i piccoli agricoltori dal pagamento delle tasse, della sburocratizzazione del settore, della razionalizzazione della filiera e di altre iniziative utili”.
“La verità – prosegue Tiso – è che si sta trasformando l’agricoltura in qualcosa di ben diverso e che all’esecutivo interessano unicamente le agro-industrie e coloro che si occupano di esportare prodotti che non sono i loro. L’agroalimentare però non è questo; ma un insieme di valori umani e professionali dal patrimonio inestimabile”.
“Con l’occasione della conferenza nazionale – conclude Tiso – consegneremo anche alcune donazioni per supportare le attività di quelle organizzazioni no profit che si battono contro la fame nel mondo e contro la malnutrizione e le malattie infantili”.
“Nel 2017 -scrive Tiso nell’invito alla conferenza- sarà completata l’opera di espulsione di circa 400 mila piccoli produttori agricoli, colpevoli di chiedere aiuti inferiori ai 300 euro. Secondo il ministro Martina, l’istruttoria di una domanda costa di più di quanto chiedono le aziende minori”.
“Nei fatti si ignora strumentalmente che dietro ai ‘piccoli’ ci sono donne e uomini che lavorano la terra con orgoglio e dignità e contribuiscono, da sempre, al sostentamento dell’eccellenza nazionale”.