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Cribis D&B, Italia tra Paesi Ue meno puntuali in pagamenti

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Roma, 28 apr. (Labitalia) – L’Italia è tra i paesi meno puntuali d’Europa nei pagamenti commerciali. La Danimarca, con l’87% di imprese puntuali nei pagamenti commerciali, è il Paese più virtuoso d’Europa, a seguire per completare le prime tre posizioni, la Germania con il 72,3% di pagamenti puntuali e la Lituania con una percentuale del 61,7%. E’ quanto emerge dallo Studio pagamenti 2016 realizzato da Cribis D&B, la società del gruppo Crif specializzata nelle business information, che ha analizzato a fine 2015 i comportamenti di pagamento di 31 Paesi nel mondo, di cui diciassette europei.
Performance negative, invece, per le imprese portoghesi, in fondo alla classifica europea, con solo il 20,1% di pagamenti alla scadenza. Poco meglio hanno fatto la Bulgaria, con il 21,7% e la Grecia, con il 22,7%. Analizzando invece i ritardi gravi è la Grecia a esibire i dati più preoccupanti con il 53,1% di pagamenti oltre i trenta giorni di ritardi, seguita da Bulgaria e Romania. Peggio del nostro Paese hanno fatto solo la Finlandia (29,2%), l’Irlanda (28,9%), l’Inghilterra (24,1%), la Grecia (22,7%) e il Portogallo (20,1%). Anche per quanto riguarda l’andamento dei ritardi gravi, con una quota del 14,3%, l’Italia si posiziona nelle ultime posizioni del ranking europeo.
Dopo Danimarca, Germania e Ungheria la speciale classifica delle imprese più puntuali d’Europa vede l’Olanda (54,1%), Turchia (50,3%), Spagna (46,9%), Repubblica Ceca (45,6%), Slovenia (44,1%), Polonia (43%), Francia (39,1%), Belgio (38,1%), Italia (35,7%), (Finlandia 29,2%), Irlanda (28,9%), Romania (25,5%), Inghilterra (24,1%), Grecia (22,7%), Bulgaria (21,7%) chiude il Portogallo (20,1%).
Se si prendono in esame i dati emersi dallo studio sui ritardi gravi l’Italia si posiziona in mezzo con una percentuale del 14,3%. Peggio hanno fatto solo Portogallo, Bulgaria, Romani,Polonia e Grecia. Nonostante un calo dei ritardi gravi del 12% rispetto a un anno fa, i dati dimostrano ancora un importante ritardo rispetto ai Paesi come la Danimarca (0,1%), la Germania (1,3%) o anche la Spagna (6,7%).
“I dati di pagamento -commenta Marco Preti, amministratore delegato Cribis D&B- in particolare i ritardi oltre i 30 giorni identificano bene la situazione economica e sociale dei diversi paesi. Abbiamo realtà solide come la Germania o la Danimarca con ritardi gravi molto contenuti e realtà ancora in forte crisi come Portogallo e Grecia che mostrano ritardi gravi molto elevati. In Italia, la crescita dei ritardi gravi che aveva caratterizzato gli scorsi anni si è fermata, ma non dobbiamo aspettarci che torni ai livelli pre-crisi”.
“Negli ultimi anni -chiarisce- abbiamo assistito a un aumento della complessità: i mercati si sono allargati e le aziende italiane sono uscite dai confini dell’Unione Europea, trovandosi così ad affrontare mercati molto più complessi come quello asiatico. In questo contesto le aziende cercano soprattutto importatori, distributori o grandi clienti con cui stringere partnership di lungo termine, spesso incontrati a fiere internazionali o tramite l’intermediazione di aziende locali. Avere rapporti commerciali con aziende estere -fa notare Preti- significa spesso rapportarsi con dinamiche e contesti differenti. Sono proprio i comportamenti di pagamento ad accomunare le diverse realtà commerciali nel mondo: verificare come un’azienda paga i suoi fornitori permette di conoscere il suo reale stato di salute come controparte”.
“Prova di questa importanza -sostiene- è il nostro studio pagamenti, che se nel 2010 comprendeva le informazioni su 11 paesi, oggi ne ha più di 30: infatti negli ultimi anni Cribis D&B e tutti i partner del Dun & Bradstreet Worldwide Network hanno investito molto per sviluppare il patrimonio informativo, contribuendo così allo sviluppo di relazioni commerciali tra aziende di diversi paesi”.
Nel 2015 Taiwan si distingue per la puntualità dei pagamenti delle sue imprese, virtuose nel 67,3% dei casi. Situazione diametralmente opposta per le Filippine, dove i pagamenti regolari sono solo del 2,8%, mentre i gravi ritardi sono addirittura del 75,2%. Situazione intermedia per Cina (33,2%) e Hong Kong (31%). A livello settoriale si segnalano invece le buone performance del commercio al dettaglio della Cina e dei servizi finanziari di Taiwan.
Nell’area di riferimento è il Messico a mettersi in buona luce per la puntualità delle sue imprese, con una percentuale di buoni pagatori del 55,6%. Di poco distanziati gli Stati Uniti (53,8%), più in difficoltà invece il Canada, che ha performance di pagamenti regolari del 35,3%, simili a quelle italiane. Abbastanza contenuti per le tre Nazioni prese in esame i ritardi gravi: 2,6% per Messico, 6,7% per Canada, 7,4% per Stati Uniti. A livello settoriale si segnalano le buone performance dell’edilizia e dell’agricoltura in Messico, più del 66% di pagamenti sono virtuosi. Bene anche i servizi finanziari negli Stati Uniti e l’Agricoltura in Canada.