(AdnKronos) – In particolare le indagini hanno permesso di individuare due persone, padre e figlio, ritenute a capo del sistema fraudolento che ha portato all’accertamento di fatture false per circa 165 milioni di euro “e all’individuazione delle ‘retrocessioni’ di denaro contante – si evidenzia nella noto delle Fiamme Gialle – per un importo complessivo stimato in circa 20 milioni di euro”.
Il sistema, secondo l’accusa, prevedeva la cessione di merce ‘in nero’ che veniva acquistata da titolari compiacenti di aziende operanti nel settore dei rottami metallici. Come giustificativo degli acquisti venivano emesse fatture da società ‘filtro’, alcune delle quali con sede in Romania e in Ucraina. Il pagamento veniva poi in parte restituito su conti correnti bancari aperti in istituti di credito in Romania e Ungheria.
Per il recupero delle imposte evase, sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie e patrimoniali per circa 9,3 milioni di euro. Durante l’esecuzione degli arresti sono stati trovati 158mila euro in denaro contante e 39mila euro in assegni circolari, sottoposti a sequestro.