Roma, 10 dic. (AdnKronos) – Sfumata l’ipotesi di un governo di larga coalizione, resta la possibilità di un esecutivo che accompagni l’approvazione di una nuova legge elettorale, per il quale il Pd si affida a quelle che saranno le decisioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per il Capo dello Stato, dopo la due giorni di consultazioni, si apre adesso la fase della riflessione, per arrivare, come lui stesso ha affermato, alle “iniziative necessarie per la soluzione della crisi di governo”.
La mancanza di una indicazione esplicita da parte del partito di maggioranza, soprattutto sui nomi di potenziali presidenti del Consiglio chiamati a succedere a Matteo Renzi, lascia il Presidente della Repubblica nella situazione di valutare quali possano essere le decisioni, anche costituzionalmente più corrette, per avere “in tempi brevi”, sono sempre sue parole, un esecutivo “nella pienezza delle sue funzioni”.
Ecco allora che al momento sul tavolo di Mattarella resta l’ipotesi di un rinvio di Renzi alle Camere per verificare l’esistenza di una maggioranza. Solo di fronte all’insistenza dell’attuale premier, ribadita anche in queste ore, di voler comunque lasciare Palazzo Chigi, il Capo dello Stato si potrebbe trovare nella condizione di poter e dover affidare l’incarico di formare il nuovo governo ad un’altra personalità, in particolar modo l’attuale ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Scelta che potrebbe arrivare domani, ma anche lunedì se questi passaggi dovessero richiedere più tempo.