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In Clinica Mediterranea Napoli apre V edizione “Mondo Donna”

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Napoli, 23 nov. (Adnkronos) – Accrescere la consapevolezza dei cittadini sul tema della propria salute, spesso strettamente dipendente dal contesto ambientale e politico, e concentrare l’attenzione su quella “educazione ai sentimenti” che può prevenire la violenza, in particolare quella sulle donne. Su questi argomenti si concentra “Mondo Donna”, l’iniziativa della Clinica Mediterranea di Napoli giunta alla quinta edizione. Il primo appuntamento, tenuto oggi presso la Sala Convegni “G. Zannini” della Clinica Mediterranea, è dedicato al tema della prevenzione della violenza, a due giorni dalla giornata internazionale contro il femminicidio.
L’incontro, dal titolo “Prevenire la violenza? Proviamoci con l’educazione ai sentimenti”, è stato aperto dall’amministratore delegato della Clinica Mediterranea Celeste Condorelli, che ha sottolineato le “grosse differenze che ancora permangono tra macroaree geografiche, come dimostrano i dati diffusi in questi giorni sull’aspettativa di vita in Campania che è tra le più basse d’Italia. Questo è legato non alle strutture o agli operatori sanitari, ma agli stili di vita, alle politiche ambientali e all’istruzione. Dipende quindi dalla cittadinanza, per questo creiamo momenti di incontro per la promozione della consapevolezza sui temi della salute”.
Mondo Donna, ha aggiunto, “vuole quindi essere uno strumento a disposizione di tutti per compiere scelte consapevoli di salute”. In apertura del convegno è intervenuto l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Napoli, Daniela Villani, che ha ricordato l’impegno dell’amministrazione proprio sul fronte della violenza sulle donne: “Stiamo per aprire i poli antiviolenza, uno ogni 2 Municipalità – ha spiegato – saranno presidi per le donne che riterranno utile e che avranno la forza di denunciare. Spesso chi denuncia non va nella Municipalità in cui abita, per ovvi motivi, e cosi avranno più possibilità”.
Villani ha inoltre parlato dell’iniziativa che si terrà il 25 novembre, organizzata dall’Assessorato alle Pari opportunità: “Un congresso che non è il solito congresso, in collaborazione con la Città metropolitana con tutti gli assessori dei Comuni del territorio, perché è una questione importante che va affrontata su tutta la linea, al di là delle ideologie”. Sul tema della prevenzione è intervenuta Elvira Reale, psicologa e componente dell’Osservatorio nazionale anti violenza, secondo cui “non siamo all’anno zero, ma quasi. Abbiamo leggi importanti come la convenzione di Istanbul, ma non sono ancora entrate nei comportamenti delle istituzioni e degli ordini. Bisogna lanciare un appello – ha aggiunto – per prevenire la vittimizzazione secondaria, cioè quel processo per cui le vittime, dopo aver denunciato, non ricevono attenzione dalle istituzioni. Vediamo nei tribunali e nei media molte donne vittime che subiscono un processo di ‘incolpazione’, per non aver protetto i bambini o per aver tollerato la violenza, o per non aver denunciato prima”.
Anche sull’educazione ai sentimenti “non siamo all’anno zero ma quasi”, ha spiegato Edoardo Patriarca, parlamentare e presidente del Centro nazionale volontariato e presidente dell’Istituto italiano della donazione: “L’educazione sentimentale – ha spiegato – è un tema purtroppo poi ancora molto trascurato dalla politica, ma è decisivo. Tutto quello che riguarda l’aiuto e il sostegno a far crescere i ragazzi bene con se stessi e in una dimensione di maturità rispetto ai sentimenti, credo sarebbe un modo per vivere in maniera più positiva con meno violenza e conflitti. Il dramma è che oggi i giovani spesso non sono aiutati a vivere loro dimensione affettiva in modo positivo e a volte basta un piccolo conflitto per generare inaspettatamente violenze e reazioni assolutamente imprevedibili”.
Questo “non è dovuto a un caso – ha aggiunto – ma è dovuto al fatto che su questo, se non siamo all’anno zero, c’è comunque tanta strada da fare. Per questo l’alleanza tra un’azienda sanitaria, il mondo del volontariato sul territorio, l’associazionismo educativo, può aiutare davvero ad aprire percorsi nuovi per le giovani generazioni”.