(AdnKronos) – Adesso Calcagno è a casa tra l’affetto dei suoi familiari, ma “riabituarsi a una vita normale è dura”. Ancora di più ricordando chi, compagno dei lunghi mesi di prigionia, non c’è più. “Per chi ritorna è ancora più dura, perché pensi sempre a chi non ce l’ha fatta, a Fausto e Salvatore. Eravamo in quattro e siamo tornati in due…”. “Io sono seguito da uno psicologo – dice ancora – e cerco di allontanare questi ricordi terribili, ma non è facile per niente. Dimenticare? E’ impossibile, come si fa a dimenticare queste cose?”.
Cosa può fare l’Italia per evitare che tragedie simili si ripetano? “Assicurare una maggiore protezione. Noi non eravamo in vacanza, bisogna cercare di fare di più di quello che si fa per proteggere la gente che va là a lavorare” conclude.