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Mafia: confiscati beni per dieci milioni a imprenditore

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Palermo, 21 ott. (AdnKronos) – Beni per oltre dieci milioni di euro, riconducibili all’imprenditore Giuseppe Montalbano di Alcamo, sono stati confiscati dalla Dia di Trapani. La proposta di applicazione della misura di prevenzione avanzata dal Direttore della Dia Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – che ha emesso il relativo provvedimento ablativo valorizzando gli esiti delle investigazioni condotte dalla Dia trapanese, d’intesa con il Procuratore Aggiunto Bernardo Petralia, coordinatore del “Gruppo Misure di Prevenzione”, della Dda di Palermo. Il collegio giudicante “ha riconosciuto la pericolosità sociale del proposto, collocandolo nella categoria di coloro che sono indiziati di appartenere ad un’associazione di tipo mafioso”.
Giuseppe Montalbano, “cresciuto in ambiente famigliare mafioso, durante la violenta faida degli anni Novanta che insanguinò la città di Alcamo – dicono gli investigatori – usava associarsi ad esponenti mafiosi, anche in stato di latitanza, con i quali sono state accertate frequentazioni”. Nell’ambito dell’operazione “Arca”, è stato tratto in arresto con altre 40 persone. A Montalbano veniva contestato di avere “garantito rifugio ed assistenza a vari sodali dell’organizzazione cosa nostra, al tempo latitanti, tra cui il capo mandamento, Vincenzo Milazzo”. Espiata la condanna, Montalbano “si dedicava all’attività imprenditoriale, nei settori edile ed immobiliare”.
Sotto il profilo patrimoniale, grazie al mutato quadro normativo in materia di misure di prevenzione, è stato possibile effettuare indagini sul patrimonio accumulato nel tempo da Montalbano, “con sospetti flussi finanziari provenienti dalla calcestruzzi “Tre Noci”, che hanno rivelato una notevole sproporzione rispetto ai redditi dichiarati. Il Collegio giudicante, anche a seguito di accurate perizie affidate a consulenti d’ufficio, ha disposto la confisca di un patrimonio costituito da società, immobili ed automezzi industriali, valutabile nell’ordine di circa 10 milioni di euro”.