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No pioggia e grande caldo: raccolti a rischio per le prossime gelate

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No pioggia e grande caldo: raccolti a rischio per le prossime gelate

“Mancanza di pioggia e grande caldo stanno provocando lo sconvolgimento dell’ambiente e, oltre allo smog nelle città, i problemi più gravi sono senza dubbio in campagna: mandorli, susini e peschi sono fioriti in grande anticipo e si teme ora una seria compromissione dei raccolti per l’annunciato abbassamento della temperatura”. A parlare così è il presidente di Coldiretti Toscana e Arezzo, Tulio Marcelli che insiste: “C’erano una volta i giorni della merla, per tradizione, più freddi dell’anno. Non è stato così quest’anno. Le temperature record con valori massimi fino a 15 gradi riscontrati dal 29 al 31 gennaio sconvolgono la natura, con fioriture in grande anticipo e con una anomala siccità invernale. Lo scorso anno, di questo periodo, le temperat ure erano scese sotto zero abbondantemente”.

“Siamo di fronte a cambiamenti climatici che si stanno manifestano con ripetuti sfasamenti stagionali – insiste Marcelli – ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012: di fronte a questa situazione occorrono interventi strutturali ed è necessario sviluppare ogni iniziativa atta all’accelerazione dell’attuazione del Piano di Sviluppo Rurale, in particolare per il riavvio del Piano Irriguo Nazionale come richiesto dall’Anbi”.

Da segnalare, poi livelli di smog alle stelle in città, a causa dell’andamento climatico con un mese di gennaio in cui è caduta circa il 60% di acqua in meno rispetto alla media e dopo un dicembre che è stato il più secco da 215 anni quando sono iniziate le rilevazioni. Le ridotte precipitazioni provocano la presenza di impurità nell’aria ma anche siccità nelle campagne con fiumi e laghi a secco che oltre all’inquinamento fanno temere per la disponibilità idrica per uomini, animali e coltivazioni.

La situazione sta diventando davvero difficile anche nel territorio di Arezzo, come appare chiaro dalle dichiarazioni del direttore di Coldiretti Arezzo, Mario Rossi: “Dopo il mese dicembre con il 91% di precipitazioni in meno rispetto alla media, a gennaio sono caduti praticamente gli stessi millimetri di pioggia di agosto, con siccità nelle campagne dove la natura è sconvolta da un inverno che sembra primavera”. Tutto ciò emerge anche da un monitoraggio della Coldiretti sulla base dei dati Ucea fino ai primi venti giorni di gennaio. “E’ la punta dell’iceberg di un inverno del tutto anomalo, iniziato con il dicembre meno piovoso e più bollente da 215 anni – sottolinea ancora il direttore Coldiretti – e preoccupa anche l’insolito panoram a delle montagne aretine prive di neve, e i fiumi si sono abbassati su livelli estivi, mentre sui prati ci sono primule e viole e la ginestra anticipa di parecchio la festa della donna di marzo. Ora il rischio gelate è davvero una brutta spada di Damocle per i prossimi raccolti”.

Coldiretti Arezzo come di consueto è a fianco delle imprese in difficoltà, alle quali consiglia da sempre di valutare con gli uffici le azioni da mettere in campo e realizzare assicurazioni contro fenomeni naturali anomali.