Home Nazionale Palermo: patron Ksm, grottesca mia vicenda giudiziaria, ammetto che il figlio è mio

Palermo: patron Ksm, grottesca mia vicenda giudiziaria, ammetto che il figlio è mio

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Palermo, 18 nov. (AdnKronos) – “Tutta questa mia vicenda giudiziaria è grottesca, assurda. Mi sono trovato agli arresti e non so ancora per quale motivo. Non ho mai truccato tabulati, non ho fatto le cose di cui vengo accusato. Peraltro, ho subito fatto il test di Dna per la paternità, prima ancora dell’arresto, e ho ammesso di essere il padre”. Parla per la prima volta, con l’Adnkronos, Rosario Basile, il patron della Ksm e ormai ex Presidente dell’Irfis, finito a settembre agli arresti domiciliari, accusato di aver minacciato l’ex amante da cui ha avuto un figlio. Basile, accusato di falso in atti pubblici e frode processuale, dopo gli arresti domiciliari ha avuto l’obbligo di dimora a Milano, come lui stesso aveva chiesto durante l’interrogatorio. I suoi legali, Nino Caleca e Antonio Ingroia, presenti all’interrogatorio di garanzia di oggi, hanno sempre parlato di “un fatto strettamente privato”, ma il gip nei giorni scorsi ha disposto, con una nuova misura cautelare, il divieto temporaneo di ricoprire uffici direttivi all’interno delle società Ksm s.p.a e Ksm service s.r.l. per dodici mesi. Misure cautelari anche per i vertici della società. Per Francesco Paolo Di Paola il gip ha stabilito il divieto di dimora nel comune di Palermo e il divieto temporaneo di ricoprire uffici direttivi all’interno della Ksm spa e Ksm service per dodici mesi. Interdetti temporaneamente dal ricoprire uffici direttivi all’interno della Ksm anche Filippo Basile, figlio maggiore di Rosario Basile, e l’ex vicequestore Luigi Galvano.
“E’ un fatto privato – dice Basile, al termine dell’interrogatorio davanti al gip Filippo Serio – E mi pare assurdo che di fronte a una vicenda privata io debba stare obbligatoriamente a Milano. Mi sono sottoposto volontariamente al test del Dne e ne accetto le conseguenze”. “Io non ho mai truccato i tabulati – dice ancora Basile – Che sensoo avrebbe avuto visto che prima ancora mi sono sottoposto all’esame del Dna?”.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, nell’ambito delle cause civili inerenti al licenziamento di due ex dipendenti della KSM e, successivamente, nel corso dell’interrogatorio di garanzia di Rosario Basile davanti al gip, i quattro avrebbero depositato “memorie difensive contenenti tabulati telefonici rivelatisi falsi, o alterati, traendo in inganno il giudice del lavoro di Palermo, il gip e il Tribunale del riesame”.