Home Nazionale Pd: minoranza all’attacco e renziani temono sgambetti su Roma

Pd: minoranza all’attacco e renziani temono sgambetti su Roma

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Roma, 28 gen. (AdnKronos) – Ieri al Senato i voti di Denis Verdini contro la mozione di sfiducia non sono stati necessari. Di un solo voto, ma la maggioranza è stata autosufficiente. Il caso, però, non ha affatto ridimensionato la questione nel Pd. Già di primo mattino, a Radio Rai, il bersaniano Miguel Gotor ha fatto sapere che la sinistra dem tiene aperto il file: “Continua la strategia di avvinghiamento e avvicinamento dei verdiniani al governo”, avverte. Poi un lungo intervento su L’Unità on line di Gianni Cuperlo che torna sulla cosa e lega il caso Verdini al referendum.
“Il punto -argomenta Cuperlo- non sta nella cronaca, si tratti di un voto singolo o della vicepresidenza di giornata” ma nella missione del Pd e “nel significato che si darà al referendum costituzionale dell’autunno. Ho letto parole esplicite di Alfano e altri esponenti della destra. Per loro quel voto decreterà una diversa maggioranza politica ritenuta la sola spendibile di lì a qualche tempo nella sfida per il governo. Tradotto, i comitati del Sì come spartiacque per porre fine alla distinzione tra destra e sinistra aprendo la via alla lista o raggruppamento destinato di fatto a federare il partito della Nazione”.
Argomenti questi usati recentemente anche da Roberto Speranza. Nella minoranza dem si denuncia che i comitati per il Sì sarebbero nascendo fuori dal Pd, fuori dai circoli, che insomma si stia di fatto mettendo in piedi una struttura parallela al partito. “Sappiamo che continueranno a battere sulla storia di Verdini -si osserva in ambienti della maggioranza dem- e continueranno a farlo. Ci saranno parecchie tensioni nelle prossime settimane”.