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Rai: Anzaldi, su tetto stipendi incomprensibile richiesta parere governo

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Roma, 10 nov. (AdnKronos) – “Dal 15 novembre la Rai dovrà applicare per tutti i suoi dipendenti il tetto da 240mila euro agli stipendi, il limite che il governo Renzi ha imposto per tutti i dirigenti pubblici e che ora, finalmente, grazie ad una legge voluta e votata dal Pd, sarà esteso anche al servizio pubblico radiotelevisivo. La legge è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, è già in vigore. E’ del tutto incomprensibile, allora, la pretesa dei vertici Rai di chiedere un parere al governo su come il tetto vada adottato”. E’ quanto scrive su Facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Possibile che i tanti dirigenti assunti in Rai che sforavano il tetto, arrivando a guadagnare anche 650mila euro all’anno, e che ora dovranno scendere a 240mila euro, non siano in grado di applicare la legge? Quando è in vigore una legge – spiega Anzaldi – un cittadino è tenuto ad applicarla e non può certo pensare di disattenderla, chiedendo pareri al governo o a chissà chi. Perché in Rai dovrebbero avere un trattamento speciale? Quale è la deadline per dare piena applicazione alla norma? Il ministero dell’Economia e il ministero dello Sviluppo economico perché dovrebbero prestarsi al ruolo di consulenti della dirigenza Rai? E nel momento in cui non arriverà nessun parere, anche perché il governo non è tenuto a darlo, cosa succede dal 15 di novembre in poi? La Rai quanto tirerà avanti senza rispettare la norma?”.