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Alimenti: Martina scrive a Ue, no a etichetta a semaforo

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Roma, 21 mar.(AdnKronos Salute) – “La Commissione deve esprimere una posizione chiara e forte in questa materia così delicata”. Così il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, scrive in una lettera inviata alla Ue sull’ipotesi di introdurre l’etichetta a semaforo nutrizionale, ribadendo “con forza il nostro no e di tutta la filiera agroalimentare italiana”.
Martina ha inviato la lettera a Federica Mogherini, Alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e ai commissari alla Salute Vytenis Povilas Andriukaitis e all’Agricoltura Phil Hogan. Il ministro si dichiara contrario, a nome anche della filiera agroalimentare italiana, a “sistemi di etichettatura di questo tipo, che non promuovono una dieta sana, classificando i cibi con parametri discutibili e approssimativi”. Uno schema di etichettatura nutrizionale basato sul ‘codice colore’ già adottato nel Regno Unito.
“Su nostra iniziativa, insieme a numerosi altri Paesi europei – ricorda Martina – nel Consiglio dei ministri Ue abbiamo espresso quattro volte forti riserve rispetto al sistema applicato nel Regno Unito. Vi chiediamo di intervenire per impedire la diffusione di un elemento così distorsivo del mercato, con danni economici e d’immagine ai nostri prodotti e nessun beneficio per i consumatori. Non è accettabile che Dop e Igp possano essere marchiate con un semaforo rosso, mentre bibite gassate senza zucchero possono ottenere il semaforo verde”.
L’Italia è in prima fila nella costruzione di politiche di massima informazione e trasparenza verso il consumatore, anche con iniziative più coraggiose sull’etichettatura, ricorda il ministro.
“Abbiamo collaborato con la Commissione per rafforzare le informazioni in etichetta sulle materie prime utilizzate e sulla loro origine. Porteremo avanti la sperimentazione su latte e derivati – prosegue Martina – auspicando che possa diventare al più presto uno standard europeo”.
“Allo stesso tempo – conclude – siamo impegnati nella promozione e nella tutela del modello di indicazioni geografiche che è un patrimonio dell’Unione e va difeso come bene comune appartenente a tutti i cittadini europei”.