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Bambina morta a Roma, non è metanolo

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Roma, 3 nov. (AdnKronos Salute) – Non è stata un’intossicazione da metanolo ad uccidere la bambina di 9 anni morta pochi giorni fa all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dove era giunta dalla città di origine, Matera. “Il Centro ha fornito consulenza clinica e analitica per la piccola paziente ricoverata presso il reparto di Terapia Intensiva Cardiochirurgica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e deceduta il 12 ottobre scorso. Si è trattato di test svolti presso il proprio laboratorio e presso il Laboratorio di Tossicologia Analitica Clinica della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia. I dati clinici e i test analitici non hanno consentito di porre diagnosi di intossicazione da metanolo” precisa Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni – Centro Nazionale di Informazione Tossicologica della Maugeri (Irccs Pavia).
“Opportuni accertamenti – ricorda l’esperto – sono stati disposti dall’Autorità Giudiziaria – l’intossicazione da metanolo, peraltro, avviene per ingestione, e non può essere causata da inalazioni, durante preparazione e/o manipolazione ‘artigianale’ di Slime”, il ‘pongo’ fatto in casa con schiuma da barba e altri ingredienti, “o giochi simili. Il metanolo, inoltre, non è normalmente presente nei prodotti cosmetici e nei prodotti per uso domestico. Secondo i dati del Centro Antiveleni, invece, la produzione ‘casalinga’ di Slime può esporre a rischio di intossicazione da boro quando talvolta sono preparati a base di questo elemento (acido borico, ‘borace’) e vengono erroneamente ingeriti in dose tossica. Si tratta, in genere, di intossicazioni lievi”, conclude Locatelli.