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Bullismo: Corecom, in versione ‘cyber’ ha coinvolto 71 mila giovani lombardi

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Milano, 20 mar. (AdnKronos Salute) – Sono 71 mila i giovani lombardi tra i 15 e i 24 anni che hanno avuto almeno una volta esperienze dirette di cyberbullismo e il fenomeno è in crescita. Lo ha evidenziato la presidente del Corecom Federica Zanella, intervenendo all’incontro ‘Legalità e rispetto si imparano da giovani’, organizzato dal Corecom Lombardia insieme al Consiglio regionale e in collaborazione con l’associazione ‘La Banda degli onesti’, al Pirellone.
Secondo una ricerca realizzata nel 2016 da OssCom/Università Cattolica per il Corecom Lombardia, il 46% degli episodi di bullismo avviene di persona, il 36% via Facebook, il 27% su WhatsApp, il 19% con chiamate o sms sul cellulare, l’8% su Instagram, il 4% su Twitter, il 4% su Youtube e il resto su siti di videogiochi, Snapchat e Tumblr.
Dai dati emerge inoltre che 230 mila adolescenti milanesi conoscono almeno una persona che ha avuto problemi con reati telematici, mentre uno su cinque (22%) è stato almeno una volta coinvolto nel cosiddetto fenomeno del ‘sexting’, cioè ha ricevuto messaggi con parole, immagini o video a sfondo sessuale. Proprio i messaggi classificabili come ‘sexting’ vengono diffusi per la maggior parte dei casi (53%) via Facebook, mentre il 35% è stato inviato su WhatsApp.
In questo campo il Corecom interviene non solo con azioni di formazione ed educazione rivolte a studenti, insegnanti e genitori, ma anche con uno sportello ‘Web Reputation’, gratuito, per tutelare la reputazione digitale a partire da foto e notizie diffuse sui social network.
Tra il 2014 e il 2017, lo sportello ‘Web Reputation’ del Corecom ha raccolto segnalazioni e richieste di vario genere: il 46% per furto di identità o dati personali presi da profili social senza autorizzazione, il 25% per richieste di cancellazione di contenuti contenenti offese, diffamazione o azioni di cyber bullismo, mentre il 29% riguardava la richiesta di rimozione di contenuti (foto o video) a sfondo sessuale.
“L’illegalità – spiega il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, evidenziando la stretta connessione di questa iniziativa con la Giornata contro le mafie celebrata all’Auditorium Gaber – si combatte a partire dai banchi di scuola attraverso un’opera di educazione al rispetto delle regole e delle leggi, capace di indirizzare le nuove generazioni, e non solo, verso una cultura di fiducia nello Stato di diritto”. E “la cultura della legalità non può che basarsi sull’interiorizzazione delle regole, per far sì che si possa avere piena consapevolezza e convinzione della necessità del rispetto delle stesse, delle leggi e della dignità delle persone”.