Roma, 18 ago. (AdnKronos) – “Il presidente della commissione Esteri di Montecitorio Fabrizio Cicchitto si arrampica sugli specchi provando a giustificare la sua decisione di posticipare al 4 settembre la convocazione delle commissioni Esteri sul caso Regeni, a seguito delle rivelazioni sul ‘New York Times’ sulle omissioni del governo italiano. Se avesse voluto Cicchitto, insieme a Casini avrebbero potuto convocare le commissioni per il 24 e il 25 agosto, ma hanno rifiutato tutte le sollecitazioni -non solo delle forze politiche- e hanno voluto prendere tempo”. Lo sottolinea Giulio Marcon, capogruppo di Sinistra italiana alla Camera.
“C’è chi ha anche accampato la indicibile scusa -aggiunge- che non avrebbero partecipato i parlamentari ancora ‘impegnati’ nel periodo vacanziero. Su una vicenda del genere non vi sono vacanze che tengano e ricordiamo a Cicchitto -qualora avesse usato questa motivazione- che nel 2014 le commissioni Esteri furono riunite il 20 agosto per discutere dell’invio delle armi all’Iraq. Tema evidentemente per Cicchitto più caro ed urgente della verità sul caso Regeni. Invece di rispondere con le note stampa Cicchitto -conclude Marcon- risponda con i fatti”.