(AdnKronos) – In pratica si tratterà di trovare un candidato, meglio un tecnico rispetto ad esempio a un parlamentare, in grado di attrarre i consensi dell’attuale maggioranza di governo. Anche se ancora appare prematuro indicare dei nomi, nelle prossime settimane potrebbero veder salire le loro quotazioni Giorgio Spangher, docente di procedura penale e già membro del Csm; oppure Tommaso Frosini, ordinario di diritto costituzionale.
Vittime in passato dei reciproci veti incrociati tra i partiti, potrebbero tornare in pista anche Antonio Catricalà e Ignazio Caramazza, mentre per Michele Saponara o Maurizio Paniz potrebbe rappresentare un ostacolo l’aver ricoperto la carica di parlamentare.
In ogni caso, anche se nelle forze politiche è ben presente l’esigenza di evitare lo spettacolo di ripetuti scrutini senza esito, ci sarà da aspettare almeno qualche settimana prima di arrivare ad un accordo, difficilmente quindi entro il 24 gennaio, quando la Corte si riunirà per esaminare l’Italicum. Servirà il tempo necessario per consentire che si svolgano le tre sedute nelle quali per l’elezione a giudice costituzionale è richiesta la maggioranza dei due terzi dell’Assemblea (633 voti), per facilitare così un’intesa quando dalla quarta votazione basterà raggiungere il quorum dei tre quinti del plenum (570 consensi).