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Eni: raffineria Gela modello di bioeconomia (2)

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(AdnKronos) – La nuova bioraffineria, con una capacità di lavorazione di 750.000 tonnellate annue, sarà in grado di trattare progressivamente quantità elevate di oli fritti esausti, grassi animali e sottoprodotti dell’olio di palma da utilizzare per la produzione di biocarburanti. Significativo anche il miglioramento di tutte le matrici ambientali grazie ad un abbattimento delle emissioni (SO2, NOX, CO, polveri) superiore al 70% rispetto al ciclo tradizionale.
Nella transizione verso un modello sostenibile e innovativo, Gela diventerà un laboratorio per l’applicazione delle più avanzate tecnologie nel campo ambientale e delle rinnovabili, attraverso la realizzazione di un impianto pilota in grado di trasformare i rifiuti organici in bio olio e di un sistema di pannelli a concentrazione solare, sviluppato da Eni in collaborazione con il MIT di Boston e il politecnico di Milano.
Centrale nella strategia Eni è la produzione di biofuel e il progressivo passaggio da fonti di prima generazione a unconventional e advanced. Il bio olio prodotto dalla raffineria di Gela è un carburante di nuova generazione che consentirà di rispettare le prescrizioni della normativa europea sul contenuto energetico minimo di biofuel nei carburanti immessi nel mercato (10% al 2020).