Padova, 14 feb.(AdnKronos) – Quasi 44 milioni di euro. È la ripercussione a breve termine che avrebbero sulle aziende padovane l’introduzione dei dazi doganali “minacciati” da Donald Trump e dalla candidata Marine Le Pen secondo Fabbrica Padova, centro studi di Confapi. Il presidente Carlo Valerio: “Quella nazionalista è una risposta sbagliata. Rinunciare a un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza sarebbe dannoso per tutti, anche i “trumpisti” del Veneto devono tenerlo a mente”.
Il ricorso alle politiche protezionistiche annunciato da Donald Trump farebbe perdere alla provincia almeno 13 milioni di euro l’anno. È una stima di Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, partendo dal presupposto che oggi gli Stati Uniti rappresentano per l’export del territorio il terzo mercato di sbocco (dietro a Germania e Francia), facendo entrare nelle casse delle imprese padovane un valore che, nel 2016, si è aggirato attorno ai 657 milioni di euro.
Il calcolo del “danno” parte da uno studio degli economisti della società di consulenza e ricerca economica Prometeia, che ha ipotizzato un ritorno alle tariffe doganali di fine anni ’80 stimando un costo totale per le imprese italiane di oltre 756 milioni di euro, il 2% degli attuali valori esportati verso gli Stati Uniti (circa 35 miliardi l’anno), con particolare penalizzazione per i settori del Made in Italy (dove i dazi sono storicamente più rilevanti) e della meccanica (primo settore d’interscambio). Mantenendo lo stesso rapporto per l’ammontare dell’export padovano si arriva, appunto, a calcolare 13,14 milioni di euro di minori utili per le imprese.