Roma, 8 mar. (AdnKronos) – “Penso che sia importante che il gas algerino rimanga ma abbiamo alternative” per quanto riguarda gli approvvigionamenti di gas in Italia. Ad affermarlo è l’ad di Eni, Claudio Descalzi, in merito alla rinegoziazione dei contratti con l’Algeria e le conseguenze sugli approvvigionamenti in Italia.
In Algeria, rileva l’ad di Eni, “abbiamo appena rinegoziato dei contratti ma per quanto riguarda quelli futuri rimaniamo solo se non perdiamo soldi. Se devo perdere soldi e poi venire qua e dire che i risultati sono andati male non lo faccio. Stiamo parlando con gli algerini, abbiamo appena rinegoziato un contratto, discutiamo in vista di una rinegoziazione di contratti nel 2018 e nel 2019 e su quello che intendiamo fare nel lungo termine”. Attualmente, sottolinea, “c’è una divergenza tra il nuovo modello, l’hub del gas legato ad un paniere e i vecchi modelli dei contratti legati al prezzo dell’olio. Per continuare a comprare gas in Algeria e poi venderlo, non dobbiamo perdere soldi. Se non perdiamo soldi andremo avanti”.
Comunque, aggiunge Descalzi, “se non compreremo gas in Algeria lo farà qualcun altro. Comunque abbiamo molto gas da sviluppare in Libia, la nostra produzione può essere raddoppiata e molto in Egitto”. In Italia, poi, rileva, “c’è una buona capacità Lng in Italia, ci sono le pipeline e il gas che arriva dal Tap e dal Turkishtream. L’Italia, grazie alla strategia passata e corretta, è sicuramente uno dei paesi più diversificati per quanto riguarda la capacità di importare gas”.