(AdnKronos) – La materia va lasciata pertanto in mano al lavoro del Parlamento, rispettando la normale dialettica tra le forze politiche, che può riguardare il merito, gli aspetti tecnici e naturalmente temi più squisitamente politici e che passa anche attraverso questioni procedurali e incidenti di percorso come quello accaduto questa mattina, con il successivo rinvio in commissione del provvedimento.
Un confronto che Mattarella ovviamente osserva con attenzione senza voler minimamente interferire nel dibattito in corso. Salvo intervenire pubblicamente ogni qualvolta lo ritenga necessario ed opportuno per ribadire “l’urgenza” che riveste “per il funzionamento del nostro sistema istituzionale la nuova normativa elettorale per il Senato e per la Camera”. Come accadde il 26 aprile scorso dopo l’incontro con i presidenti dei due rami del Parlamento, Pietro Grasso e Laura Boldrini.
Un obiettivo da perseguire con un consenso “possibilmente più ampio di quello della maggioranza di governo”, che una volta raggiunto potrà portare ad elezioni “nel momento in cui l’andamento della vita parlamentare ne determinerà le condizioni”. Naturalmente valutando anche le scadenze e gli impegni dell’agenda di governo, a partire dalla legge di Bilancio.