Home Nazionale L.elettorale: Pd ora attende motivazioni, voto anticipato passa di lì

L.elettorale: Pd ora attende motivazioni, voto anticipato passa di lì

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Roma, 26 gen. (AdnKronos) – Nico Stumpo, bersaniano doc, e Emanuele Fiano, responsabile Riforme del Pd renziano, battibeccano nel Transatlantico, già oggi deserto, su quanto la sentenza della Consulta abbia ‘salvato’ dell’Italicum. Opinioni divergenti, ovviamente. Ma c’è un punto sul quale concordano: Matteo Renzi da ieri è tornato a dare le carte. I capolista bloccati consegnano nelle mani del segretario l’ultima parola su una fetta consistente di eletti. Un’arma non da poco per compattare, innanzitutto, la maggioranza Pd e serrare le fila dei recalcitranti sulla prospettiva del voto anticipato.
E la minoranza? Per i renziani, Pier Luigi Bersani e i suoi non costituiscono un problema, “facciano quello che vogliono”. L’importante è tenere tutta la maggioranza, area di Dario Franceschini e quella di Andrea Orlando comprese, sulle elezioni in primavera. “Noi -dice Stumpo- siamo e restiamo nel Pd e per vincere le elezioni servono voti… Certo faccio un po’ fatica ad immaginare un nuovo centrosinistra che si allea con il Nuovo centrodestra di Alfano e con Tosi, che non ha origini proprio in sintonia con la nostra storia”.
Il riferimento è all’ipotesi di coalizione che potrebbe costituirsi nel caso in cui si andrà a votare con le leggi uscite dalla Consulta. Coalizione al Senato e lista Pd o listone alla Camera. “Il listone lo fai se hai chance di arrivare a quota 40 per cento per prendere il premio, altrimenti conviene andare con la lista del Pd e poi si vede con gli alleati da Ncd a Pisapia”. Discorsi che potrebbero essere del tutto prematuri se dalle motivazioni della sentenza della Consulta emergesse la necessità di dover mettere mano alla legge elettorale per uniformare i sistemi delle due Camere.