Roma, 27 gen. (AdnKronos) – Nessun cedimento sulla rotta verso il voto anticipato. Il Pd renziano continua a perseguire l’obiettivo delle elezioni entro giugno. Anche con le leggi elettorali uscite dalla Consulta e, per dirla con Matteo Orfini, senza tradire la vocazione maggioritaria. Insomma, si punta al 40% senza listoni o coalizioni monstrum.
Il presidente Pd, tuttavia, mette sul tavolo anche una nuova opzione. La prossima settimana i dem sonderanno le forze politiche sul Mattarellum ma viene lasciata aperta la porta anche a un’intesa su un modello diverso. Se si realizzasse, Orfini non esclude che potrebbe essere approvata la legge con un voto di fiducia. Sarebbe una “fiducia tecnica a fronte di un testo che coinvolga le opposizioni”. Ma i tempi restano comunque serrati. “Dieci giorni”, il timing fissato dal Pd.
Altrimenti al voto con le leggi uscite dalla Consulta. Senza listoni e con l’obiettivo 40%, la soglia che fa scattare il premio di maggioranza alla Camera. Listone che oggi รจ stato bocciato anche dagli altri eventuali partecipanti. Ovvero Alfano e Pisapia. A una possibile alleanza verso il Campo progressista dell’ex-sindaco di Milano, aveva accennato Ettore Rosato nei giorni scorsi.