Roma, 25 gen. (AdnKronos) – Italicum modificato dalla Corte costituzionale e subito applicabile in caso di elezioni, ma soltanto per la Camera. Qualora gli italiani fossero chiamati al voto senza interventi del legislatore, al Senato perciò si voterebbe con un sistema profondamente diverso, il cosiddetto Consultellum, frutto della sentenza numero 1 del 2014 sempre della Consulta, che cancellò premio di maggioranza e liste bloccate previste dal Porcellum.
Il sistema che disciplina l’elezione dei senatori innanzi tutto prevede la possibilità di coalizione, non contemplata a Montecitorio, senza però come detto il premio di maggioranza, cancellato dalla Corte e comunque originariamente attribuito su base regionale.
Quindi proporzionale puro, con sbarramenti da superare, diversi però da quelle soglie minime e massime inserite nell’Italicum e anche in questo caso calcolati su base regionale. In particolare concorrono all’attribuzione dei seggi le coalizioni che abbiano ottenuto il 20 per cento con all’interno almeno una lista che abbia raggiunto il 3. Lo sbarramento è dell’8 per cento per liste non coalizzate e per quelle liste inserite in coalizioni che non abbiano raggiunto il 20 per cento.