Home Nazionale La ‘Grande Madre’ di Palermo Agnese Ciulla: ‘Ho la tutela di 480 piccoli profughi’

La ‘Grande Madre’ di Palermo Agnese Ciulla: ‘Ho la tutela di 480 piccoli profughi’

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Palermo, 7 mar. (AdnKronos) – L’ultimo ‘figlio’ ha appena sei mesi. E’ un bambino orfano arrivato nei giorni scorsia a bordo di un barcone. Ha perso la madre durante la traversata dalla Libia alla Sicilia. Ma il piccolo è solo uno dei 480 minori non accompagnati sotto tutela della ‘Grande Madre’, Agnese Ciulla, l’assessora alle Attività sociali del Comune di Palermo. Quarantacinque anni e madre di due figli naturali, una di 8 anni e uno 15 anni, Agnese Ciulla, ha la tutela di tutti i bambini che arrivano a Palermo senza i genitori o un parente. Sono i cosiddetti ‘minori non accompagnati’. L’età media dei ragazzi soli affidati dal Tribunale di Palermo alla ‘Grande Madre’ è tra i 14 e i 15 anni “ma negli ultimi mesi l’età media si è molto abbassata – dice Agnese Ciulla – Sono sempre di più i bambini che arrivano in Sicilia senza un parente al seguito”. La figlia più piccola non sa che la sua mamma ha quasi 500 ‘fratelli’, mentre il figlio di 15 anni ne è a conoscenza. “Ne ha consapevolezza – dice Agnese Ciulla – Una volta è capitato che eravamo a cena e dei ragazzi che avevo avuto in tutela mi hanno salutata. Quando mi sono seduta, gli ho detto: sono tutti tuoi fratelli. Per fortuna ha una grande sensibilità”.
Ma cosa è la Festa della donna per Agnese Ciulla? “Domani sarà certamente un giorno particolare – dice l’assessora all’Adnkronos – perché ci sarà lo sciopero generale per riportare il tema dei diritti. Io penso alla Festa della donna e penso alle ragazze vittime della tratta. Sono giovani prostitute, ecco io auguro a loro tanta libertà. Essere libere, è questo l’augurio da fare a tutte le donne”.
Sono molti i momenti difficili vissuti da Agnese Ciulla. “Quando i minori compiono 18 anni ed entrano nel percorso di accoglienza degli adulti, sono costretti a lasciare la comunità e, dopo avere fatto un buon lavoro, perdi tutto quello che hai investito su di loro”. E il momento più bello? “Lo sto ancora aspettando…”, dice. “Perché non sono soddisfatta di questo tipo di accoglienza, sappiamo che abbiamo supportato molti ragazzi ma questo sistema di accoglienza non è soddisfacente”.