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Messina: sequestro Genovese, sale a quattro numero indagati Ars

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Palermo, 23 nov. (AdnKronos) – Ancora guai giudiziari per i neo eletti deputati all’Assemblea regionale siciliana. E’ Luigi Genovese, recordman di preferenze alle elezioni del 5 novembre scorso con quasi 18mila preferenze, figlio di Francantonio, ex Pd transitato tra le fila di Forza Italia e condannato in primo grado a 11 anni nel processo sullo scandalo della formazione professionale siciliana, il quarto indagato prima ancora dell’insediamento della nuova Assemblea regionale. L’accusa per lui è di riciclaggio ed evasione fiscale. I finanzieri del Comando provinciale di Messina questa mattina hanno eseguito un sequestro di beni mobili e immobili riconducibili ai due Genovese. Secondo gli inquirenti, dopo la condanna a 11 anni, Francantonio Genovese avrebbe intestato parte del suo patrimonio al figlio, su conti esteri.
Prima di Luigi Genovese anche altri due deputati sono stati raggiunti da un avviso di garanzia. Si tratta di Riccardo Savona, parlamentare di Forza Italia, accusato insieme alla moglie di presunte compravendite fittizie di immobili, e Edy Tamajo, deputato di Sicilia Futura, accusato di voto di scambio. Secondo alcune intercettazioni il parlamentare avrebbe pagato 25 euro per ogni voto alle scorse regionali. Il quarto parlamentare finito nei guai è Cateno De Luca, il deputato Udc arrestato lo scorso 8 novembre per evasione fiscale e nei giorni scorsi rimesso in libertà dopo circa due settimane di domiciliari. Un’altra indagine ha coinvolto l’ente di formazione l’Isfordd, di cui fino a pochi mesi fa era presidente Tony Rizzotto, primo deputato leghista all’Assemblea regionale siciliana, che, però, non risultata indagato. La Procura indaga per peculato.
C’è, infine, la vicenda che coinvolge Fabrizio La Gaipa, candidato del M5s alle elezioni del 5 novembre scorso e primo dei non eletti, arrestato con l’accusa di estorsione. Il movimento lo ha sospeso. Il titolare dell’albergo ‘Costazzaurra’ di San Leone è ai domiciliari. Il gip Stefano Zammuto ha rigettato, infatti, la richiesta presentata dai suoi legali.