(AdnKronos) – E’ Sallem Haddaj, il 30enne tunisino che è stato allontanato dall’Italia per la sua pericolosità sociale. Il provvedimento di rimpatrio è stato disposto dagli agenti del Commissariato Garibaldi-Venezia dopo che il giovane pusher, con numerosi precedenti e conosciuto per la sua violenza, ha minacciato di farsi esplodere in Commissariato oppure di uccidere gli agenti.
Da quanto ricostruito dalla polizia il giovane è arrivato nel 2011 a Lampedusa dove ha aggredito l’autista di un autobus: è scattato il primo arresto per lesioni e resistenza. Dopo si trasferisce a Trapani, quindi a Roma dove in una rapina alla stazione Termini frattura la mandibola a un turista; per la vittima la prognosi è di 30 giorni. Ottiene i domiciliari – a casa della moglie italiana di 20 anni più grande di lui – si rende protagonista di una rissa in cui aggredisce nove carabinieri e scattano nuovamente le manette. Si trasferisce a Livorno dove viene denunciato per spaccio, nel 2015 arriva a Milano e si trasferisce in un appartamento in via Panfilo Castaldi.
E’ nella zona di Porta Venezia, in via Tadino all’angolo con via Palazzi, che esercita la sua attività di spacciatore; attività che viene denunciata dai residenti agli uomini del Commissariato. Nel maggio scorso viene sorpreso mentre vende droga a un cliente, il quale si rifiuta di testimoniare per paura di essere aggredito, e per il 30enne scatta la denuncia e l’obbligo di firma. A inizio gennaio l’incendio di un motorino nella stessa zona provoca la sua ira: alla vista dei poliziotti che a suo dire lo perseguitano li minaccia “O vengo in Commissariato e mi faccio esplodere o prende un fucile di precisione e vi elimino”. Parole che, insieme al suo curriculum criminale, fanno scattare il rimpatrio. L’11 gennaio l’uomo, i controlli hanno escluso che abbia legami con il terrorismo, è stato imbarcato su un volo di linea diretto in Tunisia.