Napoli, 29 apr. (AdnKronos/Labitalia) – Una professione che guarda al domani con una dimensione sempre più multimediale e ricca di funzioni sociali da valorizzare al meglio. La figura del consulente del lavoro del futuro – tratteggiata dalla presidente del consiglio nazionale dell’ordine, Marina Calderone, nel suo intervento di chiusura del 9°congresso nazionale – trova la sua caratterizzazione in una serie di nuove funzioni e competenze.
“Il senso di responsabilità con cui vengono assunti nuovi ruoli e gestite nuove funzioni necessita – ha spiegato Calderone – di essere supportato concretamente. Per questo è necessario che trovi attuazione la proposta di ‘equo compenso’, intesa come quel riconoscimento ineludibile che trova il proprio fondamento nell’art. 36 della Carta Costituzionale”.
Per i consulenti “se lavoro autonomo e lavoro subordinato hanno una medesima pari dignità, è impensabile non prevedere una base normativa per la remunerazione dei professionisti. Cosi come esiste la parte economica dei Contratti collettivi dei lavoratori dipendenti, alla medesima stregua è indispensabile prevedere un “equo compenso” per i professionisti ordinistici”. (segue)