Home Nazionale Referendum: D’Alimonte, spot elettorale, nodo da risolvere per Salvini ‘nazionale’

Referendum: D’Alimonte, spot elettorale, nodo da risolvere per Salvini ‘nazionale’

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Milano, 19 ott. (AdnKronos) – I referendum per l’autonomia promossi da Regione Lombardia e Regione Veneto rispondono più a logiche di natura elettorale che non a richieste che arrivano dalla base della popolazione che comunque certamente “vorrebbe avere più controllo su alcune materie che oggi sono di competenza del governo centrale”. Secondo il politologo Roberto D’Alimonte, direttore del dipartimento di Scienze politiche alla Luiss Guido Carli di Roma, essi pongono anche un problema all’interno della Lega stessa, tra un Matteo Salvini che lavora per un partito di destra nazionale e chi ancora crede nel progetto del Nord, della Padania.
Secondo D’Alimonte, c’è dunque una differenza sostanziale tra le richieste di autonomia che altre regioni d’Europa esprimono, come Catalogna e Scozia, e quanto sta accadendo in Italia. Non che l’insofferenza rispetto alla gestione del potere decisionale tra Europa e Italia non giochi un ruolo importante. “I cittadini desiderano avere un potere più vicino e responsabile, quasi una compensazione, un controbilanciamento, nel momento in cui molte decisioni si allontanano dal controllo perché sono state spostate a Bruxelles, all’Europa”.
Questo “non significa che Lombardia e Veneto oggi vogliano uscire dall’Europa. Non è questo il punto” e non va letto così il referendum. “Piuttosto i lombardi e i veneti vorrebbero avere più controllo su alcune materie che oggi sono di competenza del governo centrale”. Tutto questo a livello generale, ma, nello specifico, secondo il professore, a livello di Lombardia quello di Maroni è sostanzialmente “un discorso elettoralistico: non dimentichiamo – avverte D’Alimonte – che si voterà in Lombardia in primavera per le elezioni regionali. Quindi Maroni vorrà sfruttare l’eventuale successo del referendum per rafforzare le sue chances di essere confermato. E questo vale anche per Zaia che affronterà le elezioni non il prossimo anno ma successivamente”.