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Salute: 9 mln di italiani insonni, al via progetto per medici di famiglia

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Roma, 16 mar. (AdnKronos Salute) – Notti sempre più insonni perse dietro a smartphone e pc o ancora stress, o altri disturbi medici. Ne soffrono 9 milioni di italiani che pagano la mancanza di riposo con ripercussioni su salute, produttività lavorativa, qualità della vita e spese sanitarie tra visite e ricoveri. A dimostrarlo uno studio condotto in 5 Paesi europei, tra cui l’Italia, su 62 mila persone insonni e sane: l’impatto negativo sul lavoro raddoppia per i pazienti con insonnia (38,74%) rispetto a chi non è affetto dal disturbo (14,86%). Inoltre, nell’arco di 6 mesi è stato calcolato un numero di visite mediche più alto (9,10) rispetto ai non insonni (4,08).
E’ proprio per combattere il disturbo che nasce il progetto Sonno&Salute, grazie al contributo di Fidia Farmaceutici che – nell’ambito delle attività previste nella Giornata mondiale del sonno, che si celebrerà domani 17 marzo – da aprile a settembre farà tappa in Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Il progetto è curato dagli specialisti esperti del sonno e dedicato a sensibilizzare i medici di medicina generale sui disturbi del sonno, con l’obiettivo di offrire una diagnosi corretta e precoce ai pazienti e avviarli così a un percorso terapeutico idoneo.
“Per il nostro organismo dormire bene è importante quanto nutrirsi o dissetarsi – spiega Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra, coordinatore scientifico del progetto Sonno&Salute – Qualsiasi situazione che interferisca con la qualità e quantità del sonno, particolarmente se duratura, può contribuire ad alimentare problemi di natura psicologica e cognitiva così come di natura endocrina, immunologica e cardio-vascolare. Intervenire precocemente sui disturbi del sonno può essere, quindi, determinante per migliorare lo stato di salute complessivo della persona”.
Il primo passo contro l’insonnia è rivolgersi al proprio medico per identificare e curare l’eventuale causa transitoria del disturbo. Ma se la mancanza di sonno persiste sono due le opzioni da mettere in campo: interventi sul comportamento e terapie mediche. “Esistono numerosi metodi per correggere comportamenti scorretti che possono causare o peggiorare l’insonnia – prosegue Nobili – In genere sono mirati a cambiare le abitudini, le aspettative e i comportamenti che non favoriscono il sonno nonché a ridurre i livelli di ansia relativi al sonno. I farmaci consigliati dalle linee guida internazionali per il trattamento dell’insonnia sono sedativi ipnotici a emivita breve e la melatonina 2 mg a rilascio prolungato (Mrp 2mg) registrata come farmaco”.
“Per i primi – sottolinea ancora l’esperto – è consigliato l’utilizzo per brevi periodi (non oltre le quattro settimane). Infatti tendono a perdere la loro efficacia se assunti sistematicamente ogni notte per lungo tempo nonché possono avere effetti negativi sulla struttura del sonno stesso. Inoltre possono avere effetti residui negativi durante il giorno, come sonnolenza e disturbi cognitivi. L’utilizzo di melatonina è consigliato invece negli over 55 può essere efficace anche nei soggetti più giovani. La formulazione a rilascio prolungato riduce significativamente il tempo di addormentamento e migliora qualità del sonno e performance diurne. Il trattamento è approvato per 13 settimane continuative”.