(AdnKronos) – “Le abitudini, i difettacci in terra di Sicilia sono difficili da togliere – ammette l’attore di origini catanesi – ma non è stata nemmeno fatta una cura preventiva. Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia 30 anni fa, aveva già fatto un’analisi asciutta, un’analisi che ha talmente disturbato che lo hanno ammazzato e che oggi è assolutamente attuale. I difetti rimangono gli stessi, basta leggere i suoi articoli, ma lui diceva: ‘Se non si è disposti a lottare a che serve essere vivi?’. La fine della legislatura che volge al termine lascia l’amaro in bocca. “Promesse, rivoluzioni, stravolgimento – ammette Gullotta – ma niente di tutto questo è stato realizzato, abbiamo assistito solo all’arrembaggio alle poltrone”.
E il presidente della Regione, Rosario Crocetta, eletto cinque anni fa? “La speranza verso di lui c’era, aveva fatto cose importanti anche sul piano della legalità quando era sindaco. Poi evidentemente è stato costretto anche lui per l’ennesima volta ad accordi”. Un elemento di cambiamento nel panorama politico, però, per Gullotta c’è. “Io non sono grillino – conclude – ma devo ammettere che, nonostante gli sbagli che hanno fatto a Roma e in altre parti, l’M5s è un gruppo che non ha mai rubato. E questa è già una nota positiva davanti a un parlamento in cui siedono tanti indagati”. Il rischio alle prossime elezioni regionali? Il non voto. “Con quello che non hanno mai voluto fare in questa legislatura l’astensionismo è dietro l’angolo” conclude.