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Sistemi di cottura e riscaldamento outdoor, le soluzioni green di Enki Stove

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Roma, 6 mar. (AdnKronos) – Sistemi di cottura e riscaldamento che ‘bruciano’ senza inquinare, grazie a un’innovativa tecnologia che consente di ottenere energia e calore dalle comuni biomasse, riducendo al minimo la produzione di gas nocivi, inquinanti o responsabili dell’effetto serra. A idearla è Enki Stove, startup innovativa con sede a Livorno, che progetta, produce e vende bruciatori pirolitici.
Tutto nasce nell’inverno 2011, quando due studenti sardi fuorisede a Pisa, si mettono a studiare una soluzione economica per produrre calore e riscaldare la casa. Dopo mesi di tentativi, giungono alla realizzazione di un dispositivo che offre una fonte di calore efficiente, stabile, a basso costo, semplice da gestire e che non produce fumi nocivi durante il processo.
Intuite le potenzialità della soluzione trovata, l’idea si trasforma in un’impresa innovativa, made in Italy e giovane. Come il suo team composto da: Ivan Mura, product designer, Davide Nughes, tecnico elettronico e responsabile It, Gianluca Ricciardi, responsabile marketing, Andrea Moretti, responsabile public relations e Simone Pisci, graphic designer.
“La tecnologia alla base di tutti i prodotti Enki Stove è protetta da due brevetti e si tratta di un’ottimizzazione di un processo già esistente denominato pirolisi aperta – spiega all’Adnkronos Andrea Moretti, co-founder e responsabile Public Relations Enki Stove – I sistemi Enki Stove trasformano le biomasse sfruttando il gas derivato dalla decomposizione stessa per ottenere l’energia necessaria a sostenere il processo. Tale perfezionamento è garantito da una particolare conformazione geometrica della camera di combustione che, unita a un sistema elettronico, gestisce e modula il flusso dei gas all’interno della camera stessa rendendo la pirolisi stabile, sicura, priva di fumi e semplice da utilizzare”.
Una tecnologia ‘green’. Ecco perché: “Il sistema può trasformare qualsiasi biomassa con una umidità inferiore al 30% e il gas prodotto, se combusto, raggiunge una resa di oltre il 95%. Tale efficienza comporta un drastico abbattimento delle emissioni. L’unico materiale residuo del processo è un carbone attivo di altissima qualità, tecnicamente denominato Biochar, un carbone attivabile ideale per il filtraggio di acqua o aria e, se miscelato al terreno, ne aumenta la fertilità fino al 30%”, continua.
Due le linee di prodotto rivolte al mercato consumer. “Una è Enki Stove Wild che è un linea di fornelli da campo dedicati al campeggio e all’escursionismo e mirati a una clientela in movimento che necessità di una fonte di energia autonoma, reperibile ovunque; Enki Stove Uno è, invece, una linea di arredo da esterno con una fiamma versatile, funzionale e decorativa”, spiega Moretti.
Il team di Enki Stove guarda avanti e studia anche nuove soluzioni: “Stiamo lavorando per realizzare dispositivi per il riscaldamento indoor che non necessitano di una canna fumaria, a degli inserti che permetterebbero di innalzare le prestazioni di sistemi già esistenti e alla realizzazione di impianti di riscaldamento anche laddove i combustibili lavorati, come il gas e il cherosene, non sono reperibili. Un altro nostro obiettivo e la realizzazione di dispositivi per il riscaldamento outdoor che facciano concorrenza ai classici funghi a gas”, conclude.