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Sole, sabbia e insetti, come proteggere la pelle dei bimbi

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Roma, 10 ago. (AdnKronos Salute) – Sole, acqua, sabbia, insetti: se con il caldo i bambini amano giocare all’aperto o in riva al mare, allo stesso tempo l’estate può essere ricca di ‘insidie’. Soprattutto per la pelle. Per proteggere i più piccoli da spellature, ustioni, dermatiti e infezioni, ecco i consigli degli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma per la stagione estiva.
UNA PELLE SANA – Il sole fa bene alla pelle, però è necessario seguire delle regole. Il modo migliore e più sicuro per avere benefici senza effetti collaterali è esporre i bambini la mattina fino alle 10.30 e il pomeriggio dopo le 17. Per i bimbi sotto i 2 anni di età, l’esposizione pomeridiana va posticipata a partire dalle 18 o 18.30. In queste fasce orarie la pelle del bimbo va protetta con una crema a protezione solare altissima: 50+, per bambini sani con pelle sana. La crema va riapplicata al massimo ogni 2 ore e ogni volta che il bambino fa il bagno.
Molti genitori temono che il loro bimbo rimanga bianco e non si abbronzi. Non è così. Una protezione molto alta impedisce le ustioni e consente un’abbronzatura graduale, progressiva e più duratura nel tempo. E anche più bella. Evita le spellature e le desquamazioni, che generalmente rendono la tintarella a chiazze e meno omogenea. Bisogna ricordare che mettere il bambino sotto l’ombrellone non lo protegge dal sole. Mano a mano che si abbronza, si può ridurre lo schermo della protezione solare a 30. È importante che la sera il bambino venga ben idratato, perché il sole (e la salsedine) tendono a seccare la pelle.
ACNE, ECZEMI, VITILIGINE – Alcune malattie della pelle si giovano dell’esposizione ai raggi solari, come la psoriasi, gli eczemi e l’acne negli adolescenti. Questo non autorizza però i genitori a esporre il bambino o il ragazzo al sole in maniera diversa. Il sole va preso con le stesse regole d’esposizione che si seguono nel caso di una pelle sana. Alcune patologie, come l’acne e la vitiligine, se migliorano con una corretta esposizione, possono peggiorare nel caso di un’esposizione inadeguata.
NEI – I nei vanno protetti, ma non necessitano di una protezione differente o maggiore rispetto a quella necessaria per il resto della pelle. No quindi a cerotti o protezioni totali applicati direttamente sul neo, perché i rischi del sole ricadono anche sulla pelle sana non solo sulla pelle coperta da nei.
RISCHI DEL SOLE – Il primo rischio che si corre con una scorretta esposizione al sole è l’ustione, che è anche la conseguenza più immediata. In caso di ustione di primo grado, senza bolle, applicare creme emollienti o cortisoniche. In caso di ustione di secondo grado, con la comparsa di bolle, rivolgersi al vicino pronto soccorso se siete in vacanza, dal pediatra o da un dermatologo. Altre conseguenze sono nel medio e lungo termine, riscontrabili nell’età adulta. Tra queste, l’invecchiamento precoce della pelle, caratterizzato dalla comparsa di discromìe (chiare o scure) e elastosi cutanea (pelle indurita o ispessita). Fino a tumori epiteliali (carcinomi) o melanocitari (melanomi).
LE CREME – Non tutti i bambini amano farsi spalmare le creme. Non servono creme costose o particolarmente complesse, l’importante è che si scelgano prodotti di facile applicazione e gradevoli cosmeticamente. Esistono latti e spray idonei con queste caratteristiche. Il bambino deve vivere il momento della crema, che sia protettiva o idratante, come un gioco divertente. La sera applicare sempre una crema idratante, ma non è necessario acquistare un doposole specifico: la crema idratante che si utilizza in inverno andrà benissimo. Non va mai applicata una crema curativa o idratante finché si è esposti al sole. Molte, infatti, sono fotosensibilizzanti e possono causare ustioni o reazioni irritative.
L’ACQUA E LA SABBIA – E’ molto importante che il bambino non resti a lungo sudato a giocare sulla sabbia, perché il sudore, e in generale l’umidità, a contatto con la sabbia possono essere fattori di rischio di irritazione o infezione. Le infezioni cutanee possono essere contagiate direttamente o indirettamente e la sabbia può rappresentare un veicolo. In caso di ferita sulla pelle, è importante curarla subito seguendo i consigli del pediatra o del dermatologo. In attesa di poter iniziare una terapia, va medicata e coperta. Molto importante fare un bagnetto e mettere una crema idratante.
L’acqua di mare pulita fa bene alla pelle, ma se inquinata è opportuno fare spesso delle docce di acqua dolce al bambino o usare lo spray di acqua termale che si compra in farmacia, che lascerà sempre la pelle ben pulita.
PUNTURE DI INSETTO – Evitare tutti i repellenti quando si è esposti al sole perché possono provocare fotodermatiti. Non avere paura del cortisone: in caso di puntura importante, applicare solo sulla puntura una crema a base di cortisone, per qualche giorno, fino a quando i fastidi si attenueranno. E’ consigliabile farsi indicare dal proprio pediatra o dermatologo quale crema cortisonica applicare. Se sul corpo dovessero manifestarsi più punture, associare anche un antistaminico per bocca su indicazione del pediatra o del farmacista. Evitare di applicare creme a base di antistaminico. Non sono efficaci e possono causare una fotodermatite.
Se le punture sono già state grattate e sono escoriate è opportuno coprire le lesioni in attesa di sentire il pediatra o il dermatologo per valutare se vi è una sovrainfezione. Per capire se una lesione si è infettata basta vedere se è erosa, secerne siero o circondata da alone eritematoso (rosso) o se compaiono in pochi giorni altre lesioni senza previe punture. In questo caso rivolgersi allo specialista.
Tagliare sempre le unghie corte d’estate. Le unghie lunghe, tra punture, calore e sudamina, sono un importante veicolo di infezioni.