Home Nazionale Titoli Stato: Cannata, su cessioni Deutsche Bank nessuna anomalia

Titoli Stato: Cannata, su cessioni Deutsche Bank nessuna anomalia

0

Roma, 14 dic. (AdnKronos) – “Dall’attività che noi monitoriamo non abbiamo trovato nulla di anomalo” nel comportamento di Deutsche Bank per quanto riguarda la cessione di titoli di Stato tra il 2011 e il 2012. A spiegarlo, nel corso della sua audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema bancario e finanziario, è Maria Cannata, la dirigente generale del Tesoro. “Ci siamo attivati quando abbiamo registrato un deflusso netto così rilevante e abbiamo chiesto spiegazioni”, sottolinea. Le spiegazioni dell’Istituto di credito tedesco “sono state ragionevoli” e “sul mercato che noi monitoriamo non abbiamo trovato niente di deplorevole”. Poi “se è successo qualcosa dietro le quinte” bisognerà aspettare l’esito dell’indagine in corso su altri segmenti di mercato, rileva Cannata. Il Giudice “sugli altri fronti se ci sono stati comportamenti speculativi”.
Per quanto riguarda le evidenze del Tesoro, “quando nel luglio del 2011 è uscito il report semestrale di Deutsche Bank anche noi ci siamo interrogati sul perché un deflusso netto cosiì rilevante. Siamo andati a verificare dove si erano registrati. Abbiamo chiesto conto alla banca su questa vendite così rilevanti che nel primo semestre del 2011 sono state pari a 4,9 miliardi di euro”.
La giustificazione della banca tedesca, rileva Cannata, “che ci è parsa plausibile è stato che a dicembre del 2010 Deutsche Bank aveva comprato Postbank che aveva a sua volta un portafoglio pari a 8-10 mld di euro di titoli italiani. E con i titoli detenuti da Deutsche Bank il portafoglio complessivamente era troppo pesante e quindi sono stati costretti, anche per vincoli regolamentari, a ridurre la propria esposizione”. Se c’è un movimento “strano e brusco” sul mercato, rileva ancora Cannata, “lo vediamo subito” ma in quel caso non c’è stato: “hanno venduto efficacemente ma non hanno turbato il mercato”.Nel secondo semestre, rileva, “c’è stato un flusso netto di acquisto pari a 1,1 miliardi di euro. Nel momento più turbolente hanno comprato e quello ci ha servito”.