Home Nazionale Ue: Berlusconi, non possiamo non essere europeisti (3)

Ue: Berlusconi, non possiamo non essere europeisti (3)

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(Fr) – “Essere europeisti davvero -afferma ancora Berlusconi- significa porsi questi problemi con coraggio, senza cedere alla retorica dell’europeismo di maniera. Considero quindi molto importante che si discuta di queste cose proprio sotto l’egida del Partito popolare europeo, quello che più di ogni altro incarna l’idea di Europa dei padri fondatori, che infatti erano quasi tutti espressione della nostra famiglia politica. Proprio per questo il Ppe, e noi al suo interno, dobbiamo essere propulsori di un passo avanti verso un’Europa profondamente diversa: un’Europa che sia un grande spazio di libertà, di condivisione di valori, sulla base delle nostre comuni radici greco-romane e giudaico-cristiane. Un’Europa quindi in grado di essere protagonista dello scenario internazionale anche grazie ad una vera politica estera e di difesa comune e condivisa”.
L’ex premier sottolinea quindi come il ruolo di Tajani, “una risorsa preziosa per Forza Italia e per il nostro Paese”, sia “di straordinaria importanza proprio in questa prospettiva”. Il Parlamento europeo “lo stai guidando nel modo migliore, che significa rafforzarne la funzione e farne il propulsore del cambiamento dell’Europa”.
“Il cambiamento che è la risposta che tutti noi siamo impegnati a dare alle nuove sfide. Il quadro politico europeo è cambiato in questi anni. L’intera dinamica della politica in Europa dimostra che la crisi della sinistra è profonda, probabilmente irreversibile, che le nostre idee cristiane e liberali sono l’unica alternativa forte, credibile, concreta al ribellismo, al pauperismo, al giustizialismo. E’ la sfida che ci vede impegnati in Italia e che –in nome delle idee del Ppe– sono certo che vinceremo. E’ una sfida decisiva, anche per far contare di più l’Italia in Europa, perché il nostro Paese -conclude Berlusconi- possa stare in Europa in modo diverso, più autorevole, più credibile, e quindi più capace di difendere i nostri legittimi interessi”.