Home Nazionale Unc, stop sovrapprezzo roaming estero? Occhio addebiti gestori

Unc, stop sovrapprezzo roaming estero? Occhio addebiti gestori

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Roma, 14 giu. (Labitalia) – Da domani, giovedì 15 giugno, nessun sovrapprezzo per il roaming delle chiamate dall’estero: tutto bene, dunque? Non proprio, almeno secondo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. “E’ una buona notizia -spiega- per chi ha scelto una località straniera per le agognate vacanze, ma anche un passo avanti nella direzione del rispetto dei consumatori, anche se, in realtà, la riforma non riguarda direttamente l’utenza, ma regola, abbassandoli, i prezzi all’ingrosso, ossia quelli che i gestori telefonici si addebitano l’un l’altro per usare le rispettive reti, ossia per offrire, appunto, i servizi di roaming”.
Naturalmente, avverte, “dato che, come sempre accade, a fronte di un vantaggio complessivo, ci può essere chi ci rimette, è possibile che qualche singolo operatore finisca per fare il furbo e per traslare sul cliente finale il costo dell’accordo, innalzando le tariffe delle telefonate nazionali. D’altronde, il rischio di aumenti, ahimè, c’è sempre e comunque, indipendentemente – ammette – dal roaming, il consiglio per i consumatori non può che essere quello di sempre: vigilate e, nel caso, cambiate gestore”.
Per il resto, tutto bene? “Speriamo di sì, in verità -commenta Dona- i costi del roaming potrebbero ‘rientrare dalla finestra’: la norma europea, infatti, prevede due scenari con i quali sarebbe consentito agli operatori di continuare ad addebitare dei costi per il roaming”.
“Se il modello tariffario di un operatore -avverte- venisse intaccato dall’abolizione delle tariffe di roaming, questo può ottenere dall’autorità di regolamentazione nazionale il permesso di riscuotere tariffe di roaming in determinate circostanze particolari. Qualora, invece, l’utente dovesse infrangere la cosiddetta clausola di ‘fair use’ durante il periodo di osservazione di quattro mesi previsto dal regolamento stesso, e non considerare l’avviso dell’operatore: la clausola prevede che nei quattro mesi non si possa trascorrere più tempo all’estero rispetto al proprio paese e allo stesso tempo utilizzare di più il proprio telefono all’estero, fatto salvo chi è in grado di poter dimostrare di avere uno stretto legame causato da motivi di studio, o di lavoro con il paese estero stesso”.
“Con tale clausola -sottolinea- viene, dunque, negata la possibilità di utilizzare in modo permanente una sim estera. Finché si trascorre più tempo nel proprio paese e si utilizza il telefono di più all’interno del proprio paese si può stare sicuramente tranquilli (è sufficiente anche una solo connessione al giorno presso il proprio paese per dimostrare che non ci si trova costantemente presso un paese estero).
“In ogni caso -aggiunge il presidente dell’Unc- per segnalare eventuali anomalie, resta a vostra disposizione lo ‘sportello telefonia’ sul sito www.consumatori.it”.