Home Nazionale Vanno ‘ricostruite’ anche le persone, in Centro Italia quasi 2 mila interventi

Vanno ‘ricostruite’ anche le persone, in Centro Italia quasi 2 mila interventi

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Milano, 22 ago. (AdnKronos Salute) – Sotto i colpi del terremoto non crollano solo case, scuole e strade. C’è un’altra ‘ricostruzione’ da affrontare: è quella delle persone colpite da depressioni, insonnie, difficoltà ad abituarsi alla nuova realtà. Lo raccontano gli specialisti dell’emergenza dell’organizzazione umanitaria italiana Intersos e gli psicologi di Psy+ Onlus, scesi in campo in Centro Italia fin dalle prime ore dopo il sisma di agosto 2016. Un lavoro lungo quello per ricucire le ferite dell’anima, che dura ancora oggi. In questo anno difficile sono stati 1.929 gli interventi di assistenza psicologica portati avanti tra le tendopoli, gli alberghi della costa adriatica e oggi nelle casette. E il progetto continua con campi estivi per i bambini, un team mobile e uno sportello di ascolto con il sostegno e la collaborazione di Mediafriends.
Mentre un altro pezzo d’Italia trema e questa volta è l’isola di Ischia a sperimentare la paura delle scosse, gli esperti spiegano che “il terrore non si dimentica, ma il trauma si può superare”. In Centro Italia il terremoto ha minato in profondità la stabilità emotiva delle comunità di diversi Comuni, raccontano gli specialisti in prima linea. Dal loro bilancio emerge che sono stati necessari 1.240 interventi di assistenza psicologica individuali, 231 familiari, 209 di gruppo e 249 di comunità. Per quanto riguarda le fasce d’età delle persone seguite, si va dai 5 ai 75 anni, con i minori seguiti quasi esclusivamente in setting familiare.
“Il nostro intervento si è da subito concentrato nel sostegno psicologico per assistere le persone nell’elaborazione del trauma, nell’affrontare la loro attuale difficile condizione di vita, nel facilitare il progressivo ritorno alla normalità”, spiega Cristiano Bumbaca, responsabile del progetto per Intersos.
“Abbiamo assistito bambini, adulti e anziani, sia attraverso il supporto psicologico clinico classico, che con attività laboratoriali e di empowerment comunitario – continua Bumbaca – Ora la priorità è supportare il momento delicato dei ritorni e della ripresa di una vita il più possibile normale, nonostante le oggettive difficoltà. L’anniversario del sisma sarà di certo un momento molto importante di questo percorso”.
Non basta l’aiuto immediato, chiarisce Giuseppe Scurci, psicologo di Psy + Onlus: “Oggi la nostra presenza è necessaria più che mai, il processo di rientro è iniziato e porta con sé tutte le criticità e complessità psicologiche relative alle fasi di cambiamento. Il nostro intervento si è evoluto e gradualmente si sposta insieme alle persone, dalla costa al cratere. Ci concentreremo nel sostegno della resilienza delle persone, percorrendo insieme a loro la faticosa salita che porta alla ripartenza, al poter pensare e quindi al riappropriarsi del proprio futuro”.
Il progetto dunque prosegue con lo sportello di ascolto e supporto psicologico e il team mobile per l’individuazione dei casi di maggiore fragilità e bisogno, con interventi a domicilio, la realizzazione di attività parascolastiche e i campi estivi finalizzati alla riconquista della fiducia e alla riscoperta del proprio territorio che ospitano laboratori di musica, fotografia, riuso creativo e espressione corporea.
Mediafriends ha offerto il proprio sostegno con l’intento di “contribuire alla ricostruzione con un’attenzione particolare rivolta ai bambini”, riferisce Massimo Ciampa, segretario generale di Mediafriends. “Abbiamo scelto di sostenere Intersos e Psy + Onlus perché il loro intervento in favore delle comunità farà in modo che i giovanissimi di oggi siano gli uomini e le donne che un domani continueranno a vivere e lavorare nei comuni colpiti dal terremoto”.
I compiti che le due organizzazioni si sono dati sono: consolidare la solidarietà reciproca e la capacità di resilienza e sostenere la ricostruzione della quotidianità e di un futuro possibile; promuovere interventi di elaborazione del trauma che si fondino anche sulla memoria, sulla narrazione, attraverso laboratori esperienziali o espressivi; garantire sostegno psicologico individuale e di gruppo e infine l’empowerment di comunità.
Una missione che gli esperti porteranno avanti “fino al febbraio 2018 e forse anche oltre”, si legge in una nota, offrendo anche “consulenza psicopedagogica a genitori e scuole, così da garantire, soprattutto ai minori, occasioni di elaborazione e superamento dei vissuti traumatici”.