Home Nazionale A ‘Le Vie dei Tesori’ l’ufficio ricostruito di Boris Giuliano

A ‘Le Vie dei Tesori’ l’ufficio ricostruito di Boris Giuliano

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Palermo, 18 ott. (AdnKronos) – La scrivania su cui Boris Giuliano stette chino per giorni, a “studiare le carte”: il Capo della Mobile, ucciso nel 1979 da Leoluca Bagarella che gli sparò sette colpi alle spalle, era un grande investigatore, puntiglioso e attento. E amava passare ore nel suo studio per collegare minuziosamente uomini e fatti. La Polizia di Stato di Palermo ha deciso di partecipare a ‘Le Vie dei Tesori’ aprendo per la prima volta il chiostro ottocentesco della Questura (piazza della Vittoria) dove sarà ricostruito lo studio di Giuliano, con la sua scrivania, i faldoni e i fascicoli delle inchieste. Sullo sfondo, una sagoma del poliziotto in compagnia del figlio bambino. Un’operazione di grande valore civile, che entra di getto nel circuito del festival e a cui si potrà accedere – da domani a domenica dalle 10 alle 15.
Ma questa sarà soltanto una delle sorprese di questo nuovo weekend palermitano che conta di superare ancora i suoi numeri già eccezionali: lo scorso fine settimana, infatti, nonostante il maltempo, sono stati oltre 52 mila i visitatori nei luoghi del festival che, sommati ai precedenti 36 mila, porta i primi dati a sfiorare le 90 mila presenze, a Palermo, negli stessi giorni in cui debuttano sia la città di Catania con 32 siti – dall’alto al basso, dagli sconosciuti camminamenti “aerei” delle monache alle terme romane, dalle collezioni universitarie ai palazzi barocchi – che un’edizione pilota nel Nord Italia: 30 luoghi spalmati tra Milano, Mantova e la Valtellina.
Ma torniamo a Palermo e alle novità del weekend: apre i battenti su prenotazione l’imponente Banca d’Italia, il cui progetto – marcatamente Liberty – è firmato da uno degli allievi prediletti del Basile, Salvatore Caronia Roberti. La costruzione iniziò nel 1925 e terminò cinque anni dopo, giusto in tempo per la guerra. Rimase miracolosamente in piedi, anche quando una bomba inesplose si incastrò nel solaio e il 22 marzo 1943, all’esplosione della nave portamunizioni “Volta” ferma al porto, un’ancora, di diversi quintali, venne catapultata e colpì il palazzo. Che conserva ancora un bel mobilio Liberty, marmi pregiati e vetrate policrome, gli arredi originali realizzati dalle officine Ducrot e numerose opere d’arte. (visite venerdì dalle 15 alle 17.30, sabato e domenica dalle 10 alle 16.30, solo su prenotazione www.leviedeitesori.it).