Home Nazionale Commercio: Bertin (Ascom Padova), Domeniche? Uno dei temi che gli posi a dicembre

Commercio: Bertin (Ascom Padova), Domeniche? Uno dei temi che gli posi a dicembre

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Padova, 21 giu. (AdnKronos) – Era un sabato pomeriggio dello scorso dicembre. La campagna elettorale stava per entrare nel vivo e Luigi Di Maio, allora solo leader del Movimento 5 Stelle ed oggi vicepremier e Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, incontrava nella sede di piazza Bardella, a Padova, il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin. “Uno dei temi che quella sera posi a Di Maio – conferma Bertin – al pari di molti altri, era quello delle chiusure festive. Trovai subito, non solo in Di Maio ma anche in chi lo accompagnava, un’attenzione ed una disponibilità che oggi mi fa piacere ritrovare nell’agenda del ministro del Lavoro, ovvero la revisione del decreto Salva Italia del governo Monti del 2012, che ha liberalizzato gli orari di apertura dei negozi. Mi pare che sia di parola”.
In effetti Di Maio si è detto pronto ad aprire un tavolo per rivedere le norme sulle aperture domenicali e festive nel commercio, incassando il sostegno di Confcommercio e anche dei sindacati. “Per quanto ci riguarda – continua il presidente dell’Ascom Confcommercio – la proposta di legge incagliata nella passata legislatura al Senato prevede almeno sei chiusure su 12 festività individuate (Natale, Capodanno, ecc.) e sarebbe un primo passo contro l’eccesso di liberalizzazione che il governo Monti, con la scusa che avrebbe creato più Pil (addirittura l’1,2%, mai ottenuto) ci impose mettendo in difficoltà soprattutto il commercio di vicinato ma anche i gruppi della media distribuzione che ha dovuto (per inseguire la grande) adeguarsi senza però ottenere aumenti di fatturato ed anzi aumentando le spese visto che la “torta” dei consumi non è cresciuta se non in misura infinitesimale ma i costi per il personale sono decisamente aumentati”.
“Di Maio – conclude Bertin – che ho rivisto all’assemblea di Confcommercio dello scorso 7 giugno, ha tutto il nostro sostegno in questa che per noi è una battaglia di civiltà ed è, checché se ne dica, anche un adeguarsi all’Europa dove, indipendentemente da quello che sosteneva Monti, in quasi tutti i principali Paesi la domenica i negozi restano chiusi”.