Home Nazionale Diamanti: Dpi, in Italia panic selling e paralisi del mercato (2)

Diamanti: Dpi, in Italia panic selling e paralisi del mercato (2)

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(AdnKronos) – Nel processo di determinazione del prezzo delle pietre preziose la società smentisce in particolare il riferimento a Rapaport come indice ufficiale del prezzo dei diamanti. “L’affermazione secondo la quale Dpi avrebbe truffato i propri clienti nel vendere diamanti da investimento a prezzi notevolmente superiori quelli indicati dal listino Rapaport, presentato erroneamente da non ben definite voci di presunti esperti come indice ufficiale dei diamanti, costituisce semplificazione inaccettabile oltre che infondata”. Rapaport, si continua, è un listino prezzi “utilizzato esclusivamente da operatori professionali del settore all’ingrosso, basato su indicazioni che rappresentano esclusivamente una guida e un punto di riferimento e partenza per la definizione del prezzo di una determinata pietra preziosa”.
Per Dpi “non esiste un fixing ufficiale del diamante, e nemmeno un riferimento ufficioso riconosciuto internazionalmente”. Questo perché “in natura esistono oltre 16.000 tipologie di diamanti, distinte non solo per caratura, ma, soprattutto, per qualità, ossia per taglio, colore, purezza, fluorescenza”. Quindi “risulta impossibile riconoscere un ‘fixing ufficiale del diamante'”.
I diamanti da investimento, si aggiunge dalla società, “rappresentano soltanto il 2% circa della produzione e comprendono le pietre di qualità più alta (classificati A1), del cui trading si occupa la Dpi, e per stabilirne il prezzo risulta deontologicamente e scientificamente scorretto prendere a riferimento valori indicativamente attribuibili a diamanti di categorie più basse (A3 e inferiori) che possono variare di oltre il 50% in meno del valore”.