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Elezioni: Agcom, divieto diffusione sondaggi vale per tutti i mezzi comunicazione

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Roma, 22 feb. (AdnKronos) – Il divieto di diffusione di sondaggi politico – elettorali, nei quindici giorni che precedono il voto, vale per tutti i mezzi di comunicazione di massa. A precisarlo in una nota è l’Agcom. Come è noto, rileva l’Autorità, “la legge 31 luglio 1997, n. 249, attribuisce all’Autorità funzioni di vigilanza e di regolazione in materia di diffusione di sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa; inoltre, l’articolo 8, comma 1, della legge n. 28 del 2000 interviene con norme più rigorose sui sondaggi politico elettorali, vietando di ‘rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito del voto e sugli orientamenti politici e di voto degli elettori nei 15 giorni che precedono il voto'”.
Il divieto così sancito, sottolinea l’Agcom, “è ampio e non opera alcun riferimento ad una specifica piattaforma trasmissiva o ad uno specifico mezzo di diffusione, rivolgendosi ai mezzi di comunicazione di massa”.
Come chiarito da questa Autorità in più occasioni, sottolinea l’Authority, “la ratio del divieto è quella di evitare che la diffusione di sondaggi, unitamente alla pervasività del mezzo di diffusione, possa condizionare in maniera decisiva l’elettorato nei giorni più prossimi alla data delle votazioni. Pertanto, il Consiglio dell’Autorità, nella sua riunione del 20 febbraio 2018, stante l’approssimarsi della data del voto, ha inteso richiamare l’attenzione sulla portata generale del divieto che, peraltro, secondo quanto previsto dal regolamento attuativo della par condicio di cui alla delibera n. 1/18/CONS, investe anche le manifestazioni di opinione che, per le modalità di realizzazione e diffusione, possono comunque influenzare informazioni rilevanti ai fini della scelta libera e consapevole degli elettori”.