(AdnKronos) – Il sistema, ha sottolineato l’Arera, è risultato “operativo e incontestato per alcuni anni” finché alcuni venditori si sono rivolti al giudice amministrativo per la sua demolizione. Le relative sentenze, ha ricordato la stessa Autorità, “hanno individuato nel cliente finale l’unico soggetto tenuto a pagare gli oneri generali di sistema e hanno scardinato il sistema di garanzie”, messo a punto dalla stessa Autorità per far in modo che fossero a carico delle società di vendita a copertura di eventualità morosità, “stabilendo che l’Autorità non ha titolo per imporlo”.
Proprio per questo Arera ha dovuto adottare il meccanismo prefigurato nella deliberazione 50 del primo febbraio scorso che limita il più possibile l’onere aggiuntivo per i clienti finali derivante dalla morosità. Infatti, come ha spiegato ieri a ‘Uno Mattina’, il direttore della divisione energia dell’Autorità, Clara Poletti, l’impatto in bolletta della socializzazione degli oneri non riscossi dai distributori presso i venditori sarà pari a circa il 2% degli oneri complessivi. “Una quantificazione precisa si avrà solo a settembre – ha spiegato – in quanto il sistema, a tutela dei consumatori, prevede un processo abbastanza articolato per la quantificazione dei crediti effettivamente recuperabili”. Per quanto riguarda l’impatto sui soli clienti domestici “possiamo stimare un aumento su base annua di 2 euro o 2,20 euro”, ha rilevato Poletti.
Riguardo ai tempi per il riversamento in bolletta, il direttore Arera ha spiegato che bisognerà attendere la quantificazione precisa dell’ammontare complessivo degli oneri “attualmente pari a circa 14 miliardi di euro, ma si può prefigurare di avviarlo gradualmente in via prudenziale”.