(AdnKronos) – Facile immaginare che l’ex premier pensi ad un’alleanza tra centrodestra e Pd, ma in questa fase non lo dice esplicitamente, nè indica chi potrebbe essere un premier a capo di questo ipotetico esecutivo che non sia il leader della Lega. A Salvini infatti Forza Italia assicura lealtà, prendendo atto, sono sempre parole di Berlusconi, che “è il leader del partito più votato all’interno della coalizione più votata”.
Dovrà quindi essere lui a verificare se sarà possibile allargare il perimetro del centrodestra, dimostrando, a sua volta, “lealtà ed intelligenza politica” e magari la disponibilità ad un passo indietro nella premiership, se questo potrà servire a garantire alla coalizione la guida del Paese. Qualità che avranno un primo banco di prova nella ricerca di accordi per l’elezione dei presidenti di Senato e Camera. Scadenza rispetto alla quale il leader di Forza Italia frena rispetto ai criteri indicati ieri dall’alleato.
“Il risultato elettorale non consente alcun automatismo”, in questa fase servono “figure di alto profilo istituzionale e di garanzia per tutti”. E il capogruppo uscente di Fi alla Camera, Renato Brunetta, va oltre: “Il centrodestra potrebbe anche dire ‘diamo una presidenza delle Camere al Partito democratico’, nella linea di un percorso da costruire, di un appoggio esterno ad un prossimo governo”.