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Il Biogasfattobene per un’agricoltura sostenibile

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Padova, 18 lug. -(AdnKronos) – Catturare e usare carbonio attraverso pratiche agricole sostenibili è la base del Biogasfattobene il modello di agricoltura promosso dal Cib, il consorzio italiano biogas. Questo il tema al centro del dibattito di Ecofuturo, il festival delle eco tecnologie e dell’autocostruzione in programma a Padova al Fenice Green Energy Park fino al 22 luglio. La manifestazione che è nata dall’impegno ecologista di Jacopo Fo, Fabio Roggiolani e Michele Dotti, ha inaugurato la sua quinta edizione con il titolo: “Ciodue, come riportarla in equilibrio tra cielo e terra”.
Il cambiamento climatico, spiega Piero Gattoni, Presidente del Cib, “si manifesta con fenomeni sempre più gravi ed evidenti anche in Italia. Proprio in questi giorni abbiamo superato la soglia delle 400 ppm (parti per milione) di Co2 presenti in atmosfera. Per tener fede all’impegno internazionale di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5 °C, concordato a Parigi, occorre oltre a limitare le emissioni di Co2, introdurre tecnologie in grado di sequestrare anidride carbonica”.
“Un suolo biologicamente attivo, sano rappresenta il principale deposito di carbonio del Pianeta. – prosegue Gattoni – Il nostro modello del Biogasfattobene, prima di produrre biogas, permette all’agricoltura di ridurre le sue emissioni attraverso una corretta gestione degli effluenti zootecnici e limitando drasticamente l’impiego di concimi, erbicidi e pesticidi chimici”.
Durante i cinque giorni del festival, il Cib attraverso i propri interventi racconterà tutte le sfaccettature del modello del Biogasfattobene: dagli studi sulle buone pratiche agronomiche attraverso le parole degli imprenditori agricoli, al biodigestato e biochar utilizzati come efficaci biofertilizzanti organici, (nei cinque giorni del Festival verranno distribuite simbolicamente bustine di digestato pellettizzato prodotto da Biogas Wipptal, un’azienda socia del Consorzio).
Verranno inoltre illustrati i risvolti sociali ed economici positivi che il biogas porta nelle aziende agricole, rendendole più resilienti, economicamente sostenibili e capaci di investire in una agricoltura innovativa, che si avvicina alla agroecologia e all’agricoltura biologica.
Piero Gattoni e Paolo Carnemolla, presidente di Federbio, hanno firmato le linee guida per l’uso agronomico del digestato in agricoltura biologica, frutto di un tavolo di lavoro tecnico lanciato l’anno scorso proprio da Ecofuturo. “È stato un lavoro significativo frutto di un confronto tecnico articolato di cui siamo molto soddisfatti perché dimostra la sempre maggiore convergenza tra l’agricoltura del Biogasfattobene e l’agricoltura biologica” commenta Gattoni.
“La conversione all’agricoltura biologica su larga scala può consentire di sequestrare carbonio con maggiore rapidità” dichiara Paolo Carnemolla, presidente Federbio. L’impiego del digestato, aggiunge Carnemolla, “è stata una opportunità che dobbiamo cogliere senza venir meno ai principi e alle regole del biologico, per questo la collaborazione con Cib è fondamentale ed ha consentito di produrre linee guida molto utili anzitutto per gli agricoltori bio italiani”.
“L’accordo sul digestato trovato dopo un anno di confronto tecnico e scientifico da chi fa biogasfattobene e mondo del biologico crea le premesse per una nuova agricoltura capace di ricucire lo strappo al futuro dovuto al petrolio e ai suoi derivati” dichiara Jacopo Fo, co-fondatore del Festival Ecofuturo. Con questo accordo “si dimostra che Ecofuturo era nel giusto nel credere che l’ecologia e la tecnologia unendosi avrebbero determinato una nuova speranza concreta. Cib e Federbio rendono grande l’intuizione che abbiamo avuto con Michele Dotti e Fabio Roggiolani”.
Agricoltura di precisione, doppie colture, agro-forestazione e minima lavorazione della terra, sono queste, tra altre, le tecniche agronomiche che il Cib mette in campo per aumentare la presenza di sostanza organica e di conseguenza incrementare lo stoccaggio del carbonio nel suolo. Il Consorzio italiano biogas ha aderito nel 2015 al “4 pour 1000”, iniziativa del Governo francese volta a di diffondere le pratiche agronomiche capaci di attivare il processo di cattura della Co2 presente in atmosfera.
“Esortiamo il Governo ad aderire all’iniziativa francese, promuovendo nel nostro Paese azioni a sostegno di una agronomia carbon negative, stoccando il 4 per mille di carbonio nel suolo si compenserebbero le emissioni di un anno” aggiunge Gattoni.
“Un secondo punto che vorremmo portare all’attenzione dei decisori – conclude Gattoni – riguarda un tema strettamente connesso con i ragionamenti dell’uso del suolo e degli stoccaggi di carbonio: sarebbe oltremodo importante individuare un sistema di disincentivazione dell’estrazione di torba e di carbonio fossile anche per permettere di aumentare l’utilizzo di carbonio biogenico”.