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Ilaria Cucchi contro il generale Nistri

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Roma, 18 ott. – (AdnKronos) – “Dal generale Nistri mi sarei aspettata non dico delle scuse ma certo non 45 minuti di sproloquio contro Casamassima, Rosati e Tedesco, gli unici tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà nel mio processo”. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a Roma, riportata dal sito di ‘Repubblica’.
Riferendosi allo “sproloquio” contro Casamassima, Rosati e Tedesco, Ilaria Cucchi ha aggiunto: “Come a dire, ho pensato, i tre pubblici ufficiali che hanno deciso di rompere il muro di omertà al processo non sono degni di continuare ad indossare la divisa che io amo e rispetto. In un processo dove stanno emergendo gravissime responsabilità, siamo sicuri che ci sia l’insostenibile esigenza di punire proprio quelli che hanno parlato?”.
Riccardo Casamassima, sposato con Maria Rosati, anche lei carabiniere, ha fatto riaprire il , il geometra di 31 anni deceduto all’ospedale Pertini il 22 ottobre del 2009, sei giorni dopo essere stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Francesco Tedesco è il del geometra di 31 anni deceduto il 22 ottobre del 2009 all’ospedale Sandro Pertini di Roma, sei giorni dopo essere stato arrestato per possesso di droga dai carabinieri che, secondo la Procura, lo hanno massacrato di botte.
“Il Comandante dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri non ha portato avanti alcun sproloquio e non ha manifestato nei confronti di nessuno pregiudizi punitivi. Ero presente, se lo avesse fatto sarei intervenuta! Semplicemente, ha rimarcato l’obbligo per tutti i gradi al rispetto delle regole, il che rientra nelle sue prerogative di Comandante”. E’ quanto sottolinea su Facebook il ministro della Difesa Elisabetta Trenta replicando alle parole di Ilaria Cucchi. “Non sto offrendo una mia personale interpretazione dei fatti. Sto raccontando solo quel che è successo – scrive ancora – Se c’è stata una incomprensione non trapelata durante l’incontro mi spiace, poiché la natura stessa dell’incontro era quella di favorire un confronto aperto e trasparente”. “Ieri, nelle dichiarazioni alla stampa, mi sono commossa. Sento forte – aggiunge Trenta – la responsabilità di questa vicenda, anche se sono ministro da pochi mesi. E vorrei che questo senso di responsabilità fosse condiviso. In modo umano”.