Home Attualità Imprese: Assofond, fonderie contribuiscono a sviluppo economia circolare

Imprese: Assofond, fonderie contribuiscono a sviluppo economia circolare

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Milano, 12 lug. (Labitalia) – E’ ancora scarsa l’attenzione per la riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti, in controtendenza le fonderie italiane, che partecipano al progetto Effige finanziato dall’Ue. E’ quanto emerso in occasione della Sustainability Lab di Sda Bocconi School of Management.
“Le fonderie -ha sottolineato il presidente di Assofond, Roberto Ariotti- rappresentano la ‘cerniera dell’industria’ e contribuiscono, direttamente e indirettamente, allo sviluppo dell’economia circolare: innanzitutto due terzi delle nostre materie prime sono rappresentate da rottami metallici, che riutilizziamo per creare nuovi prodotti. Inoltre, la nostra tecnologia rappresenta una delle opzioni più semplici ed energeticamente efficienti per realizzare componenti indispensabili per la produzione di energia pulita, come turbine idrauliche o sistemi di trasmissione del moto per pale eoliche”.
L’attenzione per la riduzione ‘a monte’ dell’impatto ambientale caratterizza, inoltre, l’impegno del comparto delle fonderie in tema di sostenibilità: “Stiamo lavorando – ha detto – per ridurre l’impatto ambientale dei nostri prodotti lungo il loro intero ciclo di vita partecipando al progetto Effige, finanziato dall’unità Life della Commissione europea, che ha l’obiettivo di introdurre il metodo Pef (Product environmental footprint) all’interno delle nostre aziende. In questo modo, puntiamo a individuare un sistema univoco di calcolo dell’impronta ambientale dei nostri prodotti e a implementare soluzioni in grado di ridurla”.
Nel corso del Sustainability Lab di Sda Bocconi School of Management, è stato presentato anche il rapporto Sustainability management barometer. Lo studio, che ha coinvolto oltre 175 aziende italiane attive prevalentemente nel settore manifatturiero, ha evidenziato come le imprese del nostro Paese stiano sempre più investendo sulla sostenibilità, anche se si percepisce ancora un ritardo rispetto alle aziende manifatturiere tedesche, considerate come benchmark.
Fra le soluzioni tecnologiche e operative per la gestione ambientale sono il riciclaggio dei materiali all’interno dell’azienda (69%), il trattamento per la riduzione delle emissioni in aria (65%) e il riciclo degli imballaggi (62%) le pratiche più adottate dalle imprese italiane.
“Gli interventi più adottati -ha sottolineato Stefano Pogutz, ricercatore e docente del master in Green management, energy and csr (Mager) dell’università Bocconi- sono quelli ‘end of pipe’ o di fine ciclo, che intervengono cioè sul trattamento dell’inquinamento dopo che esso è stato prodotto; è, invece, ancora limitato, soprattutto per le pmi se paragonato a quanto avviene in Germania, il ricorso a interventi di prevenzione dell’inquinamento e di riduzione dell’impatto ambientale dei prodotti lungo il loro intero ciclo di vita”.