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Le interrogazioni del Consiglio Comunale del 21 dicembre 2018

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Le interrogazioni del Consiglio Comunale del 21 dicembre 2018

La prima interrogazione è stata presentata dal consigliere comunale Francesco Romizi sul Teatro Tenda: “sabato 15 dicembre vi si è svolto uno spettacolo di beneficenza. Gli organizzatori, 4 associazioni, non hanno richiesto il patrocinio, ma affittato lo spazio. Durante tutto l’arco della serata si è verificato un problema, ormai noto, e cioè l’impianto di riscaldamento non ha funzionato. E questo è accaduto negli ultimi due anni”. Sullo stesso argomento è intervenuto anche il consigliere Luciano Ralli.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “si tratta di una situazione nota. Il problema esiste da sempre, da quando la struttura è stata realizzata. Il riscaldamento di questo ambiente viene realizzato tramite pompa di calore, che quando la temperatura esterna va sotto zero si blocca. Da un lato c’è una mancanza nostra: gli organizzatori vanno informati che quando si va sotto zero si verifica questa situazione. Di certo saranno rimborsati. Dall’altro il problema, ribadisco, va avanti da sempre”.

Jacopo Apa è intervenuto sul comparto sanitario: “quali sono gli ultimi aggiornamenti e gli eventuali risvolti delle riunioni con la direzione del personale dell’ospedale San Donato. Quale è la posizione sul Sir, piano regionale integrato”?

L’assessore Lucia Tanti ha precisato: “l’incontro con la direzione del personale ha riguardato le modalità di sostituzione dei ‘primari’ e quali sono gli investimenti che la Regione intende portare avanti nel presidio cittadino. E mentre per quanto riguarda la sostituzione siamo con i bandi già aperti per sostituire le figure andate in pensione, in una prospettiva realistica e realizzabile in pochi mesi, per quanto riguarda gli investimenti sul San Donato manca una strategia. Tra i 23 sindaci della ‘zonona’, i Comuni di Arezzo e Subbiano hanno ritenuto di astenersi dalla votazione del piano di programmazione. Per il piano regionale socio-sanitario integrato manca la rivisitazione complessiva del riassetto regionale, per questo il sindaco ne ha fatta una valutazione negativa. Lo stato del personale, degli investimenti, la cornice che ci vede insieme a Grosseto e Siena mortifica ogni buona pratica. Anticipo comunque che ci aspetta una nuova edizione degli Stati Generali sulla sanità, che si sdoppierà in due appuntamenti che si terranno a marzo”.

Ancora il consigliere Francesco Romizi, questa volta sul Cas Fiorentina: “la giunta ha approvato la realizzazione di due edifici polifunzionali al Cas di Santa Firmina e di Pratantico. Ma il Cas Fiorentina non ha ancora firmato una convenzione con il Comune di Arezzo, in quanto sussistono problemi. Chiedo al vicesindaco se intende individuare un’altra struttura o andare verso la sistemazione di quella attuale”.

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini ha spiegato: “andrebbe trovata una sistemazione idonea a ospitare tante persone. Già un anno fa era stata valutata l’idea di collocare il Cas nel parco di via Emilia. Una soluzione che non è stata approvata dalla cittadinanza. Non c’è urgenza di intervenire, ma è un tema da approfondire. Va, quindi, individuato un sito adeguato”.

Alessandro Caneschi ha presentato un’interrogazione sul centro unico di cottura: “chiediamo che il Comune riveda la proposta di realizzazione della supermensa, riconsideri possibile l’ampliamento delle cucine esistenti e che vengano ascoltate le proposte del comitato dei genitori”.

L’assessore Lucia Tanti ha precisato: “quando ho incontrato la portavoce ho detto che avrei valutato la loro proposta. La sto valutando accanto a quella della realizzazione di un centro unico di cottura. Ho spiegato che si aprirà un momento di confronto, che seguirà a una valutazione tecnica, economica e politica. Un confronto che si terrà a gennaio. Ieri ho ricevuto un altro gruppo di genitori. Il progetto della supermensa aleggia nel piano delle opere pubbliche dal 2001. Oggi abbiamo 58 punti di ristorazione e 12 cucine, vecchie di più di 40 anni, delle quali 6 producono solo per sé medesime e 6 veicolano per tutte le altre scuole. Abbiamo già quindi un modello dove il cibo viene veicolato, ora dobbiamo solo ottimizzare e potenziare il servizio”.

Francesco Romizi è intervenuto sul Pionta: “l’amministrazione ha dato seguito alla nuova illuminazione del parco, come previsto dall’accordo di programma del 2014, che prevedeva anche una potatura delle piante e la risistemazione delle palazzine. Alcune piante avevano ragione di essere tagliate, altre sane no. Il disegno del parco è stato snaturato. Chi ha deciso questo tipo di intervento sul patrimonio arboreo, perché non è stata informata la cittadinanza ed è stata o no coinvolta la soprintendenza”?

Il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini: “tre cipressi compromessi, un pioppo e un gelso: questi gli alberi abbattuti. Il resto è manutenzione ordinaria in un parco come non veniva fatta da ventidue anni. Il progetto è stato fatto in accordo con Asl e università, che hanno partecipato anche alla fase preliminare. La situazione nel parco è cambiata tanto: è molto più areato, pulito, ordinato e dà senso di sicurezza”.

Giovanna Carlettini: “ci sono sindaci, in capo Pd e M5S, che hanno permesso l’iscrizione anagrafica di figli con due padri e due madri, ma l’ordinamento di stato civile prevede che vengano indicati la madre che ha partorito e il padre biologico. Chiedo che non vengano iscritti atti di nascita con due madri o due padri”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli ha rilevato che non può non attenersi a ciò che prevede la normativa italiana.

Interrogazione sulla sicurezza del consigliere Luciano Ralli: “c’è una percezione di insicurezza abbastanza spiccata. Nella classifica sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore si segnala un peggioramento proprio in questo ambito. Sono quindi a chiedere quali sono le iniziative che avete messe in campo”.

L’assessore Barbara Magi: “l’interrogazione parte dalla classifica de Il Sole 24 Ore che vede perdere 14 posizioni alla provincia di Arezzo nella graduatoria della qualità della vita, mentre la graduatoria analoga pubblicata a fine novembre da Italia Oggi vedeva risalire la provincia di Arezzo di ben 13 posizioni mettendola al 20esimo posto: e quindi nell’olimpo della graduatoria. Il peggioramento dovuto al fenomeno droga-spaccio va letto coordinandolo al miglioramento nella graduatoria per altri reati quali furti e contrasto alla prostituzione che evidenziano un forte controllo del territorio, un contrasto al malaffare che si è intensificato facendo emergere i reati connessi alla droga e diminuire gli altri tipi. L’attività sia della Polizia Locale che delle altre Forze di Polizia si è intensificata. Attività della Polizia Locale che è strategica per questa amministrazione che ha deciso di intervenire sia sul piano assunzioni, quindi in risorse umane, che sul piano economico con progetti che la coinvolgeranno. È già stato attivato nel 2018 e proseguirà nel 2019 l’allungamento dei turni negli orari notturni. Stiamo per firmare anche un protocollo con un istituto di vigilanza privata e con le forze di polizia. Si tratta di ‘mille occhi sulla città’”.

Andrea Modeo ha chiesto quali interventi sono previsti per il semaforo di via della Chimera – via Emilia, “collocato presso uno degli incroci più delicati della città e a ridosso di un istituto scolastico. Due settimane di tempo non sono state sufficienti a risolvere la situazione. Perché non è stato collocato un semaforo provvisorio da cantiere? Analoghi eventi non devono più verificarsi”.

“Il servizio di manutenzione dei semafori – ha rilevato il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini –è in capo a una società che ha un contratto con l’amministrazione. È risultato necessario ordinare una centralina nuova, noi abbiamo sollecitato più volte l’intervento e valuteremo se ci sono estremi per delle penali. Il fatto che un semaforo non funzioni, però, non deve fare venire meno la giusta attenzione alla guida: esiste pur sempre una segnaletica orizzontale. Comunque entro la giornata il semaforo rientrerà in funzione”.

Alessandro Caneschi: “Arezzo ha fallito ancora una volta. Ha presentato un solo progetto in Regione per il miglioramento energetico degli immobili comunali. E non ha vinto il bando”.

Giovanna Carlettini: “il 5 dicembre si è riunita la commissione consiliare personale, che presiedo, e sono stati ascoltati i rappresentanti della Rsu del Comune. Prima dell’apertura della seduta sono state espresse forti obiezioni dall’assessore al personale sulle ragioni e la legittimità della seduta stessa. L’obiettivo della riunione era informare l’intero organo consiliare sullo stato di agitazione del personale dello Sportello Unico. L’articolo 18 del regolamento del Consiglio Comunale recita che le commissioni consiliari svolgono funzione di supporto a favore del Consiglio, possono dunque adottare iniziative propositive e vi è una prassi consolidata, in casi simili, in cui si tengono audizioni di vari soggetti. Peraltro tali analoghe iniziative sono state assunte da altre commissioni. Io sono una persona che per tutta la vita ha rispettato le leggi e le regole per cui chiedo a sindaco e presidente del Consiglio Comunale se queste prassi di ascolto che ho messo in atto con la riunione del 5 dicembre siano ancora legittime. In caso contrario come s’intende agire? Con una  modifica del regolamento, con una comunicazione alla conferenza dei capigruppo? Certo è che il solo pensare che i consiglieri comunali non possono riunirsi per parlare di quella che è la situazione di crisi e difficoltà degli uffici comunali è paradossale. Se non lesivo delle prerogative dei consiglieri stessi. Si sospenda allora l’operatività di tutte le commissioni”.

Alessio Mattesini: “sulla legittimità di queste riunioni non ci sono dubbi. Venendo all’articolo 18 del regolamento del Consiglio Comunale, lo leggo nel combinato disposto con l’articolo 16 e dunque possono essere ascoltati tutti i soggetti esterni ritenuti idonei a meglio comprendere un problema o un fatto, dai funzionari dell’amministrazione ai rappresentanti dei lavori. Nelle materie di propria competenza, inoltre, e questo è il caso della presidente Carlettini, le commissioni possono assumere iniziative propositive e chiederne l’iscrizione all’ordine del giorno del Consiglio Comunale. I poteri di questi organi sono ben delineati e non c’è bisogno di modificare un regolamento che finora è stato rispettato”.

Alessandro Caneschi ha chiesto se ci sono progetti concreti per risolvere la mancanza di bagni pubblici.

Marcello Comanducci: “alla crescita della città deve seguire la crescita dei servizi. La mancanza di bagni pubblici è un problema annoso. Abbiamo fatto un report ed è emerso che i bagni pubblici in centro storico sono pochi e la logica di rendere ‘pubblico’ il bagno di un’attività non è la soluzione. Grazie a questo report sono emersi bagni pubblici di cui non conoscevo l’esistenza. C’è un gruppo di lavoro che dovrà dunque trovare soluzioni per ottimizzare ciò che già abbiamo, tenendoli aperti e puliti e pensare a un bando per una gestione unitaria di queste strutture da parte di un’unica società. Secondo piano di lavoro è riaprire alcuni luoghi, dotati di bagni e penso all’emiciclo delle scale mobili e uno alle Logge Vasari. C’è poi il problema sicurezza, se apriamo i bagni senza un presidio è ancora peggio. Per quanto riguarda bagni nuovi, dobbiamo capire se ci saranno risorse tra 2019 e 2020 per realizzarli. Dico solo che ciascun bagno rappresenta un investimento importante”.

Jacopo Apa ha chiesto un resoconto delle attività turistiche svolte finora. “Diciamo dal momento della nascita della fondazione che si occupa di turismo. Chiedo flussi aggiornati, dati dettagliati, confronto con quanto realizzato dalle precedenti amministrazioni e un cenno sulla polemica con il sindaco di Cortona”.

Marcello Comanducci: “abbiamo animato anche un periodo ‘morto’ come fine novembre e terremo numeri importanti fino a dopo natale. La città sta reagendo bene a queste sollecitazioni, finalmente ha intrapreso una strada positiva. I soci della fondazione sono già 32, dopo cinque mesi sostanzialmente, tra i quali cinque Comuni e venticinque soci privati e questa articolazione è la sua vera forza. Supereremo le 400.000 presenze nel 2018, il doppio rispetto all’inizio del millennio. Arezzo sta dunque cambiando pelle, in termini di immagine e di Pil. Consideriamo infatti che con questi flussi lavorano di più anche attività non prettamente turistiche, pensiamo ai benzinai o a chi realizza volantini. La fondazione sta lavorando bene, ha già gestito la 1.000 Miglia, i 50 anni della Fiera Antiquaria e la Citta del Natale. Ha inoltre lavorato bene sui versanti social, internet, dei regolamenti interni e finalmente ha acquisito il giusto management. I professionisti sono arrivati, saranno operativi dal primo gennaio, e si tratta di persone orientate su tipologie di turismo a 360 gradi, compreso quello sportivo. Ora che abbiamo la testa libera da tutta la parte burocratica saremo ancora più concentrati”.