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Lombardia: Rizzoli, legge centri impiego restituisce dignità a Province

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Milano, 26 giu. (AdnKronos) – Salvaguardare i servizi al cittadino, tutelare i posti di lavoro, anche dei dipendenti non pubblici, e valorizzare il ruolo delle Province: sono gli obiettivi del progetto di legge n. 7, di modifica alla legge regionale 28 settembre n.22 ‘Il mercato del lavoro in Lombardia’, approvato oggi dopo la discussione in Consiglio regionale.
Il provvedimento, si legge in una nota diffusa da Regione Lombardia, ha il fine di mettere ordine nel posizionamento e nel ruolo dei centri per l’impiego lombardi, dopo la bocciatura del referendum costituzionale nel 2016, che di fatto ha bloccato la legge Delrio, secondo la quale le Province avrebbero cessato di esistere: “Questo pdl -spiega l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli- attua l’indirizzo del governo del presidente Fontana, il cui programma prevede la restituzione di ruoli e dignità alle Province”.
Il progetto di legge, si legge nella nota, prende le mosse da una realtà frastagliata: il personale dei centri per l’impiego in tutta la Regione è di oltre 750 lavoratori a tempo indeterminato, di cui 519 sono dipendenti pubblici distribuiti in 63 sedi territoriali. In 10 Province, i Cpi sono uffici dell’amministrazione provinciale; Città metropolitana di Milano e Provincia di Monza e Brianza hanno dato vita ad aziende speciali per formazione, orientamento e lavoro (Afol) che lavorano tramite contratti di servizio e il cui personale per il 70 per cento non è dipendente pubblico, e quindi non trasferibile in Regione.