Home Nazionale Mafia: Fiammetta Borsellino, la mia famiglia si sente tradita dallo Stato (2)

Mafia: Fiammetta Borsellino, la mia famiglia si sente tradita dallo Stato (2)

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(AdnKronos) – (Adnkronos) – “Il Veneto – ha sottolineato il Presidente del Consiglio – non è di certo immune dalle infiltrazioni mafiose, a maggior ragione oggi in prossimità delle scadenze elettorali: ce lo spiegò proprio Paolo Borsellino, la mattina del 19 luglio 1992 a poche ore dall’attentato che gli sarebbe costato la vita. In quella mattina, Paolo Borsellino scrisse una lettera di risposta agli studenti del Liceo Alvise Cornaro di Padova. Da quella lettera, un vero e proprio testamento morale ed etico, cito un passaggio chiave, su cui noi tutti dobbiamo riflettere. Scriveva Borsellino ai giovani padovani: ‘Il conflitto inevitabile con lo Stato, con cui Cosa Nostra è in sostanziale concorrenza (hanno lo stesso territorio e si attribuiscono le stesse funzioni) è risolto condizionando lo Stato dall’interno, cioè con le infiltrazioni negli organi pubblici’. Parole, queste, di una attualità straordinaria che vanno lette e rilette, meditate aggiungendovi la nota riflessione di Giovanni Falcone per il quale: ‘la mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine”.
“Non ci sono dubbi sulla scelta di campo – ha concluso Roberto Ciambetti – la mafia uccide, uccide la democrazia, l’economia, inquina e ammorba la società, lacera i rapporti sociali. Ma anche il silenzio, il non voler vedere, il far finta di nulla, uccidono: l’indifferenza uccide. E’ la ‘banalità del male’. Fiammetta Borsellino è una di quelle voci che rompono il silenzio, lo fa in nome del padre, lo fa in nome di Giovanni Falcone, lo fa in nome della democrazia: la mafia ha paura delle voci libere, ha paura di quella cultura che è la prima arma con cui si può affrancare e difendere il debole. Possa il Consiglio regionale del Veneto essere megafono della battaglia di libertà, democrazia e giustizia che uomini come Paolo Borsellino e Giovanni Falcone ci lasciarono in eredità. Nella lotta alla mafia dobbiamo far emergere la verità, non nasconderla sotto il tappeto dell’ipocrisia, altrimenti facciamo del male allo Stato e a noi stessi”.