Home Nazionale Messina: finte cause civili contro banche e Riscossione, quattro arresti (2)

Messina: finte cause civili contro banche e Riscossione, quattro arresti (2)

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(AdnKronos) – “L’organigramma del sodalizio criminoso è stato ben evidenziato dalle indagini che hanno delineato una struttura associativa piramidale il cui vertice è rappresentato da Vanaria, il quale, nella sua qualità di promotore ed organizzatore della compagine criminosa, detta agli altri sodali le direttive da seguire nello svolgimento delle attività delittuosa”, dicono gli inquirenti. Paterini svolge il compito a di ricerca di nuova clientela della “F.E.O. – Progetto Benessere”, che “costituisce una vera e propria associazione paravento del sodalizio criminoso”. Per quanto riguarda Tavano e Risiglione, sono coloro che ricevono da Vanaria i mandati “ad litem” e, con ogni evidenza, le istruzioni da seguire in ordine alla gestione delle azioni legali e, una volta appurato delle rimostranze e delle richieste di rimborsi dei patrocinati, rinunciando formalmente, anche qui evidentemente dietro richiesta di Vanaria, ai mandati ottenuti.
Gli associati mettevano in atto “una serie di truffe pressoché seriali, il cui tratto comune era dato da uno schematismo collaudato ed efficace nel portare ad incamerare “utilità”, consistenti in denaro contante o in assegni bancari corrisposti dai privati, a fronte di una parvenza di attività legale da espletarsi in favore di privati. L’attività non veniva in realtà posta in essere o veniva svolta solo formalmente e senza coltivare, coscientemente, utilmente e professionalmente, le cause loro affidate”, spiegano gli investigatori.
Lo schematismo delle condotte truffaldine consisteva, in una prima fase di “procacciamento” di clientela, attuato attraverso le attività di Carmelo Paterini, il quale si perorava di convogliare presso l’associazione “F.E.O. – Progetto Benessere” con sede a Giardini Naxos le vittime, persone che si sapeva essere in grosse difficoltà debitorie con l’Erario o con Istituti di credito e che necessitavano di tutela legale. Altra tipologia di vittima “erano persone che, pur non avendo dirette e consolidate problematiche giuridiche, erano indebitate per pagamenti di mutui od altre incombenze rateali e che venivano abbindolate dai membri dell’associazione che millantavano la possibilità concreta di ridurre l’impegno debitorio periodico o, in taluni casi, promettevano la restituzione di gran parte dei soldi fino allora regolarmente corrisposti dai debitori per risarcire il debito col “miraggio” di una condanna per anatocismo e per applicazione di tassi usurari da parte del creditore”.