(AdnKronos) – Nel periodo di alta stagione (luglio-agosto) per una barca di 13-14 metri alle Eolie si può arrivare a spendere oltre 200 euro al giorno. “Praticamente il costo di una camera d’albergo a quattro stelle senza avere nessun servizio perché l’acqua e la luce in molti casi si pagano extra – spiega Albanese -. Se dobbiamo mettere in campo una politica di acquisizione di nuova clientela questa non è sicuramente la strada giusta”. Il diportista sempre più spesso, infatti, più che semplici ‘parcheggi’ per barche cerca veri e propri ‘villaggi turistici’ in grado di offrire servizi extra come la cantieristica, la possibilità di noleggiare piccole imbarcazioni o di godere di una cena al ristorante con eccellenze del territorio, servizi meteo e attività di intrattenimento.
“Solo a Ischia ci sono sei o sette porti iper-attrezzati con un’ottima accoglienza – dice ancora Albanese – per non parlare della Liguria o della Toscana. In Sicilia tranne qualche eccellenza abbiamo poco e, soprattutto, c’è il problema delle isole minori, dove c’è poco e mal gestito”. Tra le note dolenti anche il prezzo dei carburante, che “costa molto più che a terra, un incremento ingiustificato e che spinge le piccole barche a spostarsi meno”. Capitolo a parte i mega yacht. “Dovremmo puntare su una politica in grado di attrarli con porti più sicuri e attrattivi dal punto di vista dei servizi – sottolinea -. Invece su questo fronte siamo all’anno zero: in tutta la Sicilia ci sono appena tre o quattro strutture in grado di accogliere navi da 50 metri e oltre, che molto spesso soprattutto nelle isole stanno in rada. In tutta la regione ci saranno appena qualche centinaio di posti barca per mega yacht”.